“É appena terminata Fruit Attraction a Madrid e grazie anche agli espositori italiani la fiera madrilena è diventata a mio avviso importante quanto Fruit Logistica di Berlino”, è il commento di Giancarlo Minguzzi, presidente Fruitimprese Emilia Romagna e numero uno della omonima OP Minguzzi di Alfonsine (RA).
“Direttamente come Fruitimprese nazionale e attraverso i propri associati presenti a Madrid e anche attraverso le iniziative promosse da CSO Italy gli operatori italiani hanno lavorato con un unico scopo: quello di promuovere nel mondo le nostre produzioni ortofrutticole, che chiudono un anno davvero terribile in particolare in Emilia Romagna. La presenza in fiera del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida è stata importante per i tanti incontri coi nostri associati che gli hanno chiesto un aiuto concreto per salvare i bilanci aziendali alla chiusura della campagna estiva”.
L’ortofrutta dell’Emilia Romagna, che vale più di un terzo dell’intera PLV agricola della regione, “sta vivendo una situazione emergenziale, messa alle corde da un combinato disposto di fragilità strutturali e una serie concomitante di eventi contingenti: dal boom dei costi di produzione, all’andamento climatico anomalo, fino alla mancanza di manodopera e alle emergenze fitosanitarie. Senza contare il calo inarrestabile dei consumi di ortofrutta, scesi di un ulteriore 7% rispetto al 2022, stretta nella morsa dell’inflazione e del calo del potere d’acquisto delle famiglie”
Il bilancio in particolare della campagna della frutta estiva in Romagna è drammatico, aggiunge Minguzzi: “Pesche, nettarine, albicocche e susine hanno subito cali produttivi significativi: la principale causa sono state le gelate tardive di aprile, con il colpo di grazia sferrato dalle alluvioni di maggio. Abbiamo avuto poche produzioni con buone pezzature e alta qualità, ma le quantità sono state drammaticamente insufficienti per fare bilancio. E’ mancata la redditività delle imprese”.
“Servono interventi straordinari” -conclude l’imprenditore ravennate- “sia a livello nazionale che regionale. Lo abbiamo ribadito a Madrid al ministro Lollobrigida. Speriamo che il ministro ci ascolti, ne va del futuro della nostra frutticoltura, in particolare per quella dell’Emilia Romagna che tanto ha dato e tanto potrà ancora dare”.