UN COLPO AL CUORE DELL’ITALIA ORTOFRUTTICOLA CHE COSTERÀ CARO

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Il 2 maggio 2023 la Romagna dell’ortofrutta viveva una delle pagine più belle della sua storia, con la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla città di Cesena e alle aziende di settore che avevano allestito stand “anticipatori” di un Macfrut destinato a celebrare, con il quarantennale, la migliore edizione di sempre.

Oggi, a distanza di due settimane, gli stessi territori piangono lacrime amare, sommersi da quell’acqua tanto invocata nelle siccitose settimane precedenti.

Il cambiamento climatico, l’eccessiva antropizzazione, l’incuria del territorio – ormai purtroppo endemica da Nord a Sud della Penisola – stanno assestando un colpo di epocale durezza al “cuore ortofrutticolo” del Paese.

La parola prevenzione, spesso evocata, non trova riscontro in politiche concrete. Anzi, per qualcuno la priorità sembra essere quella di preparare e formare i cittadini ai fenomeni estremi, destinati purtroppo a diventare sempre più frequenti

Stabilimenti fermi, colture primaverili ed estive sommerse, strade, aziende e punti vendita inagibili: le conseguenze sono abnormi e si faranno sentire a lungo in termini di carenza di prodotto (dalle drupacee alle verdure) e di aumenti delle quotazioni. Frenando il PIL ortofrutticolo, incidendo sulla propensione all’export e forse anche sulla voce consumi, il cui calo desta forte preoccupazione dentro e fuori il nostro comparto: lo dimostra il recente editoriale del nutrizionista Giorgio Calabrese su La Stampa, che arriva a sollecitare interventi governativi per supportare l’acquisto di prodotti sani, fondamentali per ridurre l’incidenza delle malattie e contenere, di conseguenza, la spesa sanitaria.

Ma al di là delle prospettive e in attesa di urgenti interventi di sostegno in termini strutturali ed economici (martedì prossimo è in calendario un consiglio dei ministri straordinario), il pensiero non può che correre alle persone che il nostro lavoro ci ha portato a conoscere (produttori, commercianti, grossisti, esportatori, colleghi), il cui destino personale si intreccia a doppio filo con quello professionale.

Con l’augurio, sentito, che il sole torni presto a splendere su queste terre generose e sulla testa di chi ne raccoglie e lavora i frutti guardando, nonostante tutto, al futuro.

Mirko Aldinucci
coordinatore di redazione Corriere Ortofrutticolo
m.aldinucci@corriere.ducawebdesign.it

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