La giunta regionale, su proposta dell’assessorato all’Agricoltura, ha dichiarato lo stato di crisi eccezionale per il settore uva da tavola Igp di Canicattì: unn settore messo in grave difficoltà sia nella produzione che nella distribuzione a causa dell’aumento della spesa energetica che ha determinato costi di produzione pari a 0,60 euro al chilo contro un prezzo medio di vendita di 0,20-0,30 euro al chilo, con una perdita complessiva di circa 200 milioni di euro.
Una situazione più volte denunciata nel recente passato da parte dei sindaci del territorio e dei produttori, costretti a mandare al macero larga parte del raccolto.
L’obiettivo della Regione “è anche quello di avviare un programma di qualificazione e orientamento al mercato dell’uva da tavola in Sicilia attraverso strumenti di politica agricola comune (Piano strategico della Pac) da elaborare di concerto con i produttori”.
“La mia richiesta, condivisa da tutto il gruppo di Fratelli d’Italia, è stata esaudita: il Governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi per il comparto dell’uva da tavola siciliana. Ci avevamo lavorato nelle scorse settimane, incontrando i produttori e le associazioni di categoria, ascoltando le loro crescenti preoccupazioni per una produzione e commercializzazione disastrosa, per gli esorbitanti costi energetici, di trasporto e logistica da sostenere, per un prodotto di qualità che rischiava di perdere la sua competitività. Abbiamo fatto nostre queste istanze, con una mozione e una risoluzione approvata all’unanimità, le abbiamo presentate sui tavoli istituzionali. Oggi la declaratoria dello stato di crisi consente ai produttori di tirare un sospiro di sollievo. Così, con fatti concreti e lavoro serrato, continuiamo a tutelare un settore strategico che coinvolge un’area vastissima del nostro territorio”. Lo dichiara in una nota la deputata regionale Giusi Savarino.