XYLELLA SUI FRUTTETI PUGLIESI. ESTIRPI PER DUE MESI. REGIONE: “FOCOLAIO LIMITATO. SIAMO OTTIMISTI”

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Non solo ulivi. La Xylella ha colpito anche nel Barese viti di uva da tavola, mandorli e ciliegi. Nell’areale dove è comparsa la batteriosi che negli anni scorsi ha devastato il Salento, compreso nelle aree agricole di Triggiano, Capurso e Noicattaro, non si nasconde la preoccupazione per i primi casi accertati della malattia. Tuttavia la situazione, al momento, appare sotto controllo. L’osservatorio fitosanitario della Regione ha rilevato poco meno di 350 piante infette, nel 2024 sono state 339: 212 mandorli, 119 viti e 7 ciliegi.

La terza variante della Xylella, la Fastidiosa Fastidiosa, è quella che ha colpito le tre specie ortofrutticole.

“Per fortuna – esordisce Michele Tenore, dirigente della sezione fitosanitaria dell’Arif, Agenzia regionale attività irrigue e forestali della Puglia – la malattia è stata individuata in tempo e subito circoscritta. Il focolaio non è esteso (le stime parlano di un centinaio di ettari, ndr). Siamo già partiti con le prime eradicazioni delle piante infette. Stimiamo di terminare l’espianto di tutte gli esemplari attaccati dalla Xylella entro un paio di mesi”, annuncia l’agronomo pugliese dell’ente che sta coordinando le operazioni. “Nel frattempo proseguirà un attento e continuo monitoraggio della zona colpita. Tra un anno, se non si troverà più nemmeno una pianta infetta si potrà definire l’areale bonificato e “sanificato” definitivamente. Nel frattempo, però, in quell’area non sarà possibile effettuare interventi che comportino nuove piantumazioni di quelle specie”.

“Ci sono poi altri fattori positivi che lasciano ben sperare per il futuro – aggiunge Tenore. Dai riscontri effettuati il batterio non aggredisce in maniera significativa la vite, tra l’altro in parte protetta dai teli di copertura e dai trattamenti che vengono periodicamente effettuati. Anche per questi motivi – sottolinea il tecnico regionale – siamo moderatamente ottimisti sul futuro e sulla possibilità di bloccare sul nascere la possibile diffusione della Xylella su vite, mandorlo e ciliegio”.

Gli estirpi delle piante infette

Gli interventi dell’Arif sono stati agevolati anche “dalla piena collaborazione delle aziende ortofrutticole interessate dagli episodi di piante infettate. Si sono messi a disposizione per agevolare le operazioni di estirpo”, chiarisce Tenore. Sebbene non manchi il timore che si ripeta, seppur in misura molto minore, ciò che è accaduto in Salento negli anni scorsi, nel Barese le imprese sono state rassicurate, anche dopo gli incontri organizzati in loco con rappresentanti delle istituzioni, compreso l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia.

“Sebbene ci sia un po’ di preoccupazione, gli imprenditori locali sono molto collaborativi e sono consapevoli che accelerare l’intervento con l’eliminazione delle piante infette scongiurerà possibili complicazioni. L’esperienza e l’enorme prezzo pagato nelle province di Lecce e Brindisi sull’ulivo ha insegnato qualcosa”, aggiunge Tenore.

“Per il momento sono scongiurati altri focolai. I monitoraggi proseguiranno. Ma, ripeto, siamo moderatamente ottimisti”, conclude il dirigente dell’Arif.

Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di Giacomo Suglia, presidente di Apeo e vice presidente di Fruitimprese. “La zona è limitata ed è stata circoscritta. L’intervento immediato degli organi di controllo, a cui va dato il giusto merito, è stato decisivo. Le riunioni che abbiamo organizzato sul territorio hanno fatto chiarezza e tranquillizzato il settore, con gli operatori che hanno compreso la situazione. Le aziende con piante colpite dalla malattia saranno comunque risarcite”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

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