In Spagna le vendite all’estero di frutta e verdura fresca da gennaio a ottobre 2022 si sono attestate a 9,5 milioni di tonnellate, l’8,6% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre il valore è aumentato del 2,8% per un totale di 12.717 milioni di euro.

A riferirlo sono i dati diffusi da FEPEX, l’associazione dei produttori ed esportatori ortofrutticoli spagnoli

Le esportazioni di frutta nei primi dieci mesi dell’anno sono state pari a 5,4 milioni di tonnellate, il 10,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2021 e il valore è migliorato dell’1,7% per un totale di 7.217 milioni di euro. Nel periodo analizzato, spicca la diminuzione del volume e del valore delle drupacee. Le esportazioni di pesche sono diminuite del 28% rispetto all’anno precedente, con 235.023 tonnellate, mentre il valore è sceso del 12% a 372 milioni di euro. Le esportazioni di nettarine sono diminuite del 23%, per un totale di 255.749 tonnellate e un valore in calo dell’8,5% a 431 milioni di euro, mentre le prugne si sono attestate a 86.788 tonnellate (-21%) e 118 milioni di euro (-11%). Anche le esportazioni di altri frutti come le fragole sono diminuite, con 274.405 tonnellate, l’11% in meno, anche se il valore è rimasto lo stesso dell’anno precedente: 697 milioni di euro.

Per quanto riguarda gli ortaggi, le esportazioni sono state pari a 4,1 milioni di tonnellate, il 6% in meno, mentre il valore è aumentato del 9,6%, per un totale di 5,5 miliardi di euro. I principali ortaggi esportati nel periodo in esame sono stati il peperone con 593.328 tonnellate (-7%), la lattuga con 531.756 tonnellate (-10%), il pomodoro con 481.996 tonnellate (-6%) e il cavolo con 398.430 tonnellate (-20%), secondo i dati del Dipartimento Dogane e Accise dell’Agenzia delle Entrate, elaborati dalla FEPEX.