MEDITERRANEO GROUP AMPLIA IL CALENDARIO DELLE FRAGOLE: PRODUZIONE A 150 MILA QUINTALI

Condividi

E’ iniziata a dicembre, con i primi raccolti in Basilicata, la campagna delle fragole di Apofruit-Mediterraneo Group, destinata a protrarsi fino a giugno con i frutti lucani, campani ed emiliano romagnoli.

Ancora ridotti i volumi immessi sul mercato (“con il prodotto del Sud siamo a non più del 10%”, ci diceva nei giorni scorsi il direttore commerciale Mirco Zanelli) ma al di là dei dati a fare notizia è la strategia portata avanti dal gruppo, che punta a “spalmare” il più possibile la produzione sia per andare incontro alle esigenze del mercato che richiede fragole a lungo, senza concentrare le forniture tra aprile e maggio, sia per venire incontro al problema della manodopera, molto sentito dalle nostre aziende agricole”.

In Basilicata, dove la raccolta proseguire sino a fine maggio-primi di giugno, va per la maggiore Sabrosa (80%), seguita da Rossetta (17%) e, per il restante 3% da varietà precoci;  in Romagna, dove il calendario di commercializzazione si estende da metà-fine aprile fino alla metà di giugno, i nomi “caldi” sono quelli di Brilla, Aprica, Sibilla e Nandì, quest’ultima soprattutto per il biologico, che vale il 20% del totale per il gruppo tra Romagna e Campania; in terra campana, dove il Gruppo fa riferimento a Coop Sole, che sta puntando sul brand Sibon, le cultivar di riferimento sono Melissa (50%) anche in versione bio, poi Rossetta, Elide.

Per quanto riguarda le superfici, si registra un sensibile aumento degli investimenti in tutti i principali areali: “Disponiamo di 140 ettari in Basilicata, altrettanti in Campania e una ventina di ettari in Emilia Romagna, il 5% in più dello scorso anno”, fa presente Zanelli. “La coltura della fragole ha dato discrete soddisfazioni ai produttori che di conseguenza hanno deciso di consolidare le superfici dedicate”. Apofruit-Mediterraneo Group stima una produzione di circa 150mila quintali di fragole a fronte di 25 milioni di piantine gestite.

Le preoccupazioni non mancano, a partire dai costi di produzione per proseguire con la carenza di manodopera e le criticità nei trasporti. “E poi c’è l’incertezza legata ai consumi, boom dell’inflazione ed effetto psicologico del conflitto potrebbe determinare contraccolpi che al momento non è possibile stimare”.

Per prevenire le criticità, il Gruppo negli ultimi anni ha lavorato sodo per differenziare i canali di vendita anche all’estero, in modo da sopperire a eventuali strozzature. L’export vale il 20% circa del totale commercializzato ed è rivolto a Germania, Austria e Svizzera. Sul mercato interno la GDO fa la parte del leone ma l’ingrosso è ancora molto importante, soprattutto per la fragola di Basilicata, destinata per il 50% ai Mercati:

Sul prossimo numero del Corriere Ortofrutticolo dedicheremo il Focus proprio alle fragole.

Mirko Aldinucci

m.aldinucci@corriere.ducawebdesign.it

[wp_bannerize group=group]

Sfoglia ora l'Annuario 2023 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE