“Coltivare su terreno ‘nudo’ è sempre più complesso e rischioso, per questo abbiamo deciso di investire sul fuori suolo: puntiamo a ridurre la manodopera, abbattere l’utilizzo di fitofarmaci e di acqua, puntiamo a rendere più semplice il lavoro collegato alla produzione e alla raccolta”.
Marco Michele Lotta, responsabile logistico commerciale della OP di Terralba (Oristano), spiega così la decisione di Agricola Campidanese di investire 4 ettari (l’8% circa della superficie serricola totale) su questa tecnica all’avanguardia.
Un ettaro è dedicato alle fragole, messe a dimora a ottobre e la cui raccolta prende il via proprio in questi giorni; i restanti tre sono suddivisi tra pomodoro Camone e, a rotazione, angurie, meloni, cetrioli e altre orticole.
Una scelta nel segno dell’innovazione e della sostenibilità, decisamente impegnativa anche in termini economici, che potrebbe gradualmente allargarsi per “abbracciare” altre superfici coltivate in modo tradizionale dall’OP sarda.
Molto dipenderà dalla risposta del mercato: “E’ fondamentale far quadrare i conti, se la remunerazione sarà adeguata, come auspichiamo, proseguiremo su questa strada”, commenta Marco Michele Lotta. Le referenze fuori suolo verranno commercializzate con il brand di sempre, L’Orto di Eleonora. (m.a.)
Nella foto di apertura, scattata a Marca, Marco Michele Lotta (a sinistra) con il padre Salvatore Lotta, direttore commerciale di Agricola Campidanese.
(fonte: Freshcutnews.it)