AGRICOLA CAMPIDANESE, SUCCESSO DI GAVINA IN COOP. ORA AVANTI TUTTA CON RESIDUO ZERO E NUOVA STRUTTURA

Condividi

Esordio con il botto per la mini anguria Gavina nella linea Origine di Coop. Il piccolo cocomero senza semi, con peso medio compreso tra 1,8 e 2,5 chili, prodotto in esclusiva per l’Italia dalla Op Agricola Campidanese, quest’estate ha ottenuto eccellenti risultati, con vendite spumeggianti, specialmente attraverso la collaborazione con Coop sul prodotto a marchio, iniziata quest’anno.

A dichiararlo è Salvatore Lotta, responsabile commerciale della principale organizzazione di produttori della Sardegna, conosciuta in particolare con il suo marchio aziendale “L’Orto di Eleonora”.

Salvatore Lotta

“Grazie anche alla partnership con Coop, con Gavina abbiamo registrato incrementi a doppia cifra nelle vendite. Il co-branding con la catena distributiva – che prevede una attenta selezione di prodotti di qualità provenienti da filiere controllate e completamente tracciabili in ogni singolo passaggio dall’origine alla tavola – ci ha consentito di esporre sul prodotto il nostro marchio “I Love Gavina”, a fianco di quello “Origine Coop”. I risultati sono stati eccellenti, con un forte riscontro anche nella comunicazione e sui social, dove il prodotto è stato molto apprezzato”, afferma Lotta, sempre più convinto, anche dai numeri e dai riscontri commerciali, che l’alta qualità paga. “Il successo che abbiamo ottenuto nei punti vendita con Gavina (ma anche con gli altri nostri prodotti premium) testimoniano il fatto che i consumatori premiano la qualità, nonostante il prezzo di vendita sia più elevato”.

Nel complesso la stagione estiva è stata positiva, con un aumento fino al 30% della produzione e anche delle vendite.

Tuttavia non sono mancate le difficoltà. “Se nella prima parte, fino al 15 agosto, dalle vendite e dal mercato in generale abbiamo ottenuto riscontri ottimi, nel periodo successivo si sono registrate non poche problematiche, specie sull’estero, a causa principalmente del clima”, precisa il direttore commerciale dell’Op di Terralba (Oristano). “Il brusco abbassamento delle temperature nel Nord Europa ha causato un crollo dei consumi, specialmente nei Paesi nordeuropei”, rivela ancora Lotta.

“Ribadisco, la qualità viene sempre premiata: Gavina per esempio riesce a staccare quotazioni superiori anche del 50% rispetto ad altre mini angurie standard. Il problema, in generale, sono i costi di produzione (e non solo) che continuano ad aumentare, con incrementi anche del 50-60%. Proprio per questo bisognerà sempre più valutare con massima attenzione, quasi maniacale, le programmazioni future. Infatti – sottolinea Lotta riportando un esempio – se fino a poco fa per impiantare un ettaro di Gavina costava 11 mila euro, oggi ne servono 15 mila”.

La stagione autunnale

Per quanto riguarda la stagione autunnale in corso, invece, “le difficoltà sono da ricondurre soprattutto alla prolungata siccità che sta attanagliando la Sardegna da almeno otto mesi”. Le conseguenze si riversano sui prodotti. “A causa del clima siccitoso i carciofi sono in ritardo di almeno venti giorni, penalizzati per questo anche dal punto di vista qualitativo”.

Le carote sono in vendita da un mese circa, con il pomodoro Camone l’Op sarda è sul mercato da un paio di mesi e sta registrando tutto sommato una campagna buona, “anche se l’aumento dei costi incide. Fitofarmaci e concimi costano l’80% in più”.

Le prospettive e i progetti

Sulle prospettive a breve termine “abbiamo la tranquillità di poter offrire prodotti di buona qualità, nonostante i problemi. La grande incognita è capire come potrà reagire in futuro il mercato di fronte al rischio di un aumento dei prezzi, inevitabile se i costi di produzione non torneranno su livelli normali. Il futuro rimane un po’ incerto e non manca un po’ di preoccupazione per questo”, osserva Lotta.

Nonostante tutto l’Agricola Campidanese sta lavorando a diversi progetti, con l’obiettivo di arrivare entro il 2023 a diventare azienda con prodotti a residuo zero, “puntando quindi ad essere sempre più ecosostenibili”. Procedono inoltre i lavori per la realizzazione di un nuovo capannone da 1.500 metri quadrati, a fianco dello stabilimento e la sede dell’Op di Terralba, che si aggiungeranno ai 7.500 metri quadri esistenti. La nuova struttura avrà pannelli fotovoltaici da 200 kw, “arrivando così quasi a 500 kw complessivi che ci renderà autonomi dal punto di vista energetico”.

Emanuele Zanini

Sfoglia ora l'Annuario 2023 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE