“Gran parte della gente pensa che gli effetti dell’alluvione siano finiti. Un po’ perché è la stessa informazione a far passare questo messaggio, un po’ perché quando trascorre del tempo da un dramma, cala il sipario sopra questo dramma e si pensa ad altro, e un po’ perché tutti sanno che i romagnoli sono lavoratori instancabili, che non perdono tempo nel rimboccarsi le maniche, e che quindi ora saranno certamente a posto. Ma no, non è così. Gli effetti dell’alluvione sono ancora in corso e sono enormi”.
A dichiararlo è Paolo Lucchi, presidente di Legacoop Romagna, intervenuto in occasione della donazione di oltre 2 milioni di euro da parte del sistema Coop per sostenere le persone e le cooperative colpite dall’alluvione in Romagna nel maggio dello scorso anno.
“Le 7 CAB (Cooperative Agricole Braccianti) del territorio maggiormente danneggiate, che contano 619 lavoratori, gestiscono complessivamente 12.000 ettari di terreno. Di questi, 6150 ettari sono stati colpiti violentemente dall’alluvione. E una parte sono stati allagati per una scelta precisa, perché si è voluto salvaguardare le città. Campi che erano non a riposo, ma in piena produzione. Ad oggi non è arrivato alcun contributo pubblico alle 7 CAB coinvolte dall’alluvione. Non un euro, nulla di nulla”.
“Invece – prosegue Lucchi – grazie al contributo di 81.000 persone tra soci, dipendenti, consumatori e fornitori Coop si sta facendo una donazione rilevante. La donazione complessiva, di 2.190.736 euro, sarà diretta a tre destinazioni: ai dipendenti che hanno subito danni importanti, al ripristino di aree verdi e camminamenti degli 8 comuni più colpiti e alle 7 CAB, per la ricostituzione di terreni e attrezzature, ma anche e soprattutto per progetti di innovazione, che rispondano da un lato a quei problemi che il cambiamento climatico ci costringe ad affrontare e dall’altro a una maggiore sostenibilità, come il consumo di meno energia e acqua. Dobbiamo ringraziare Claudio Mazzini che ci ha aiutato a capire che i contributi sarebbero stati ancora più utili se legati a progetti di innovazione. E’ necessario tenere acceso il faro sull’alluvione, di tenere viva l’attenzione su questo tema, perché ce n’è bisogno oggi più che mai”.
Sul tema si è soffermato anche Giampietro Sabbatani (nella foto di apertura), direttore CAB Massari. “Incredibile pensare che l’agriturismo Massari abbia ricevuto 100.000 euro di fondi pubblici, come incentivo alla ripresa del turismo, mentre la CAB Massari, così come le altre CAB colpite dall’alluvione, non abbiano ricevuto nemmeno un euro. La dice lunga su come sia considerata l’agricoltura.
La CAB Massari di Conselice ha avuto il tristissimo record dei danni nell’annus horribilis dell’agricoltura italiana: due alluvioni a distanza di pochi giorni, la seconda della quale è stata devastante, e infine anche la tromba d’aria di fine luglio.
Ci sono stati 7 milioni di danni. Di questi, ben 4 milioni e mezzo riguardano la mancata raccolta di prodotto, e presumibilmente per questo danno produttivo diretto il ristoro da parte dello Stato sarà pari a zero. Come ammontano comunque a zero i fondi pubblici totali.
La macchina di solidarietà messa in atto da Coop, invece, sta consegnando alla nostra CAB 900.000 euro. E ci sta consegnando i soldi oggi, alla partenza dei progetti, che è qualcosa di raro in questo genere di donazioni. L’importanza di questo evento è anche dovuta a fatto che tutte le donazioni che riceviamo sono destinate a investimenti produttivi. Primo tra tutti, la ricostituzione del pereto biologico di 8 ettari andato completamente distrutto e l’impianto di ulteriori 7,5 ettari dedicati, con un piano ben preciso: il nuovo pereto sarà più innovativo, a più basso impatto ambientale e più resiliente”. (i.c.)