ANECOOP SULL’ITALIA: “BUONA LA DOMANDA DI PERE, MA È L’ICEBERG LA PIÙ RICHIESTA. PREOCCUPA IL CALO DEI CONSUMI”

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Con la produzione italiana di pere crollata dell’80% sotto i colpi della crisi climatica, c’è da pensare che i ‘cugini’ spagnoli, forti della loro leadership di produttori ed esportatori in UE, troveranno con questo prodotto facile spazio sugli scaffali della Grande Distribuzione tricolore, dove il Made in Spain è peraltro da tempo ben rappresentato.

Gomez Navarro di Anecoop: “Il prodotto più richiesto dall’Italia è l’iceberg”

Ne abbiamo parlato, a margine della presentazione a “Fruit Attraction” del nuovo progetto Osservatorio della Sostenibilità da parte della supercooperativa agroalimentare spagnola Anecoop, con Emilio Gomez Navarro (nella foto), addetto al settore commerciale del colosso coop. “ C’é da dire – ha osservato Gomez Navarro al Corriere Ortofrutticolo – che il prodotto in genere a noi più richiesto dal cliente italiano è l’insalata iceberg. Sulle pere ora c’è richiesta perché quest’anno ci sono stati problemi climatici che hanno influenzato negativamente la produzione in Italia che altrimenti è un buon produttore”.

– Arrivano i frutti dell’autunno, che richieste vi aspettate dall’Italia?

“Adesso stiamo iniziando la campagna dei cachi ma il cliente italiano ancora non ha molto interesse perché sta facendo molto caldo e i produttori italiani stanno ancora mettendo sul mercato meloni, pesche e nettarine tardive. In tutto il mondo si sta aspettando che arrivi l’autunno climatico per virare sulla frutta propria della stagione. Noi già siamo pronti con cachi e clementine, ma abbiamo il problema che la clementina quest’anno, a causa del caldo, è di calibro piccolo e questo ai clienti italiani non piace. E stanno anche aspettando che arrivi la clementina di produzione nazionale. In pratica, abbiamo perso l’inizio di stagione. Comunque fra due-tre settimane iniziamo con le arance, le aspettative sono buone anche perché intanto è finita la produzione in Sudafrica. C’è da dire, però, che, come sulle clementine, anche sulle arance abbiamo avuto problemi produttivi a causa del clima e quest’anno avremo almeno un 40% di produzione in meno. Non so come stia andando la produzione in Italia, curiosamente i produttori italiani sanno di tutto su di noi ma non possiamo dire altrettanto”.

– Che prospettive future per il settore dell’ortofrutta?

Il mercato italiano sta facendo un cambio nella mentalità riguardo ai prezzi, sono saliti e questo ha provocato un calo dei consumi. Ora il problema è che l’Italia è un Paese importante nello scenario ortofrutticolo UE, marca la direzione di quello che accadrà in Europa nel prossimo futuro, e, se comincerà a calare il consumo anche negli altri Paesi, sarà un vero problema per tutti”.

Cristina Latessa

Madrid

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