BUFERA ALL’ORTOMERCATO DI MILANO: LASCIA L’AMMINISTRATORE DUBINI

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Nicolò Dubini (nella foto) lascia. L’amministratore unico di Sogemi, l’ente gestore dell’ortomercato di Milano, il più grande centro agroalimentare d’Italia, ha rimesso il proprio mandato nella mani del sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

L’ormai ex numero uno della società di gestione milanese, come riporta il Corriere della Sera, in una lettera di quattro pagine inviate al presidente del Consiglio, ai ministri del Mipaaf e Mise e allo stesso Pisapia, ha spiegato le principali motivazioni dell’addio (che non definisce dimissioni, anche se nella sostanza di questo si tratta),  per denunciare pure il “mancato sostegno, “l’assenza” e la “mancanza di volontà dell’azionista” rispetto al piano di rilancio.

Secondo Dubini tra i problemi principali c’è stata l’assenza di dialogo con il Comune, sindaco in primis, proprio in un momento decisivo come quello del piano di riqualificazione dei mercati generali. Tuttavia un progetto, definito dallo stesso ex amministratore di Sogemi che lo ha consegnato venerdì scorso, come “un hub strategico per l’intera filiera ortofrutticola italiana”, dalle spese considerevoli: mezzo miliardo di euro. “Nulla di paragonabile ai piani del passato — prosegue Dubini sul Corriere della Sera— ma un concentrato di soluzioni e sinergie ad altissima tecnologia, autosufficiente, ecosostenibile, dotato di impianti fotovoltaici e pompe di calore”.

Sull’altro fronte il Comune di Milano, sempre sul Corsera, si dice stupito della decisione di Dubini e ribatte come Pisapia abbia sempre seguito le vicende dell’Ortomercato. Sul piano il Comune precisa che il nuovo piano per l’Ortomercato è stato mandato agli uffici comunali “solo nella tarda serata di venerdì 29 gennaio” e che “in sostanza il Comune avrebbe dovuto rispondere su di un piano articolato e complesso arrivato però all’amministrazione soltanto poche ore prima”. Il mezzo miliardo necessario per attuare anche il primo piano di rilancio del Mercato l’amministrazione comunale la definisce come “cifra colossale” affermando che andrebbe rivisto.

Molto critica nei confronti di Dubini l’Ago, l’associazione grossisti ortofrutticoli. «Ha trascurato la gestione del mercato per dedicarsi quasi esclusivamente al suo progetto di creare una sorta di luna park — dice sarcastico al Corsera il presidente Fausto Vasta — quel progetto farebbe contenti gli immobiliaristi, ma poi cosa resta dei mercati generali? Il Comune, che ha le sue responsabilità, non aveva chiesto un prolungamento dell’Expo, ma di ristrutturare l’Ortomercato. Anche noi lo vogliamo, ma senza progetti faraonici e inutili: bastano 150 milioni”.

Si discosta da questa posizione, però, il suo predecessore alla guida di Ago, Alberto Albuzza: “Vogliamo che Milano abbia una struttura all’altezza, il sindaco non è mai venuto a visitare l’Ortomercato —ricorda — e se non ci sono i soldi per il progetto di rilancio, allora che ci lasci l’area e lo realizziamo noi”.

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