Le alte temperature registrate in autunno, l’inizio dell’inverno contrassegnato dal caldo anomalo e ora il persistere delle basse temperature in quest’ultimo periodo, in Spagna hanno causato un forte calo della produzione ortofrutticola, soprattutto ad Almeria, dove le vendite di pomodori sono diminuite del 22% nei primi quindici giorni di febbraio, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quelle di cetrioli del 21% e di peperoni e melanzane del 25%, tra i principali prodotti esportati da questa provincia, che rappresenta il 40% delle esportazioni di ortaggi spagnoli.
Come ricorda FEPEX, l’associazione spagnolae degli esportatori ortofrutticoli, secondo l’AOP, Associazione delle organizzazioni di produttori ortofrutticoli di Almeria, Coexphal, la situazione comincia a essere preoccupante perché alcune aziende cominciano ad avere problemi a rispettare i programmi dei clienti, con la situazione molto simile in altre zone di produzione.
Le carenze di produzione nella campagna di Almeria sono molto evidenti. Nel pomodoro, i chili venduti a inizio anno sono inferiori del 22% rispetto a quelli venduti nello stesso periodo dell’anno precedente. Lo schema si ripete anche per il cetriolo. Il calo percentuale della produzione per questo prodotto è del 21%. Per il peperone e la melanzana le cifre superano il 25% di riduzione; nel caso della zucchina la cifra è leggermente inferiore (-15%).
Secondo il direttore di Coexphal, Luis Miguel Fernández (nella foto), “non ci aspettavamo uno scenario del genere perché le alte temperature si sono mantenute praticamente fino a dicembre, il che ha anche accelerato la produzione per tutta la prima parte di questa stagione”.
D’altra parte, nonostante i prezzi elevati di queste settimane, il reddito non sta compensando la mancanza di produzione. Gli agricoltori guadagnano di più al chilo, ma la riduzione del volume di produzione è così elevata che non è sufficiente a coprire il divario attuale. A tutti questi svantaggi si aggiungono il costante aumento dei costi di produzione e le difficoltà causate da parassiti o virus.
Secondo Coexphal, le aziende stanno facendo del loro meglio per rispettare tutti gli impegni, ma è praticamente impossibile date le circostanze, considerando anche l’incertezza generale sul settore causata da guerra, inflazione e maltempo. La distribuzione chiede un aumento delle spedizioni da Almeria e le aziende stanno facendo il possibile per rispettare i loro programmi. La realtà è che al momento la domanda supera di gran lunga l’offerta.
Un aumento delle temperature nelle prossime settimane potrebbe migliorare la situazione, anche se non si sa come le piante reagiranno a un clima così mutevole, prima con un prolungamento esagerato delle giornate calde e poi con l’improvviso arrivo del freddo.
L’Almeria ha rappresentato il 23% di tutte le esportazioni spagnole di frutta e verdura fresca nel 2021, esportando 3 milioni di tonnellate su un totale nazionale di 13,4 milioni di tonnellate. La maggior parte sono ortaggi, con 2,3 milioni di tonnellate, che rappresentano il 40% del totale nazionale, pari a 5,7 milioni di tonnellate, secondo i dati del 2021 del Dipartimento Dogane e Accise dell’Agenzia delle Entrate, elaborati da FEPEX.