FRATELLI D’ITALIA TRIONFA ALLE ELEZIONI: ECCO LO SPAZIO DEDICATO ALL’AGRICOLTURA NEL PROGRAMMA

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Le elezioni politiche hanno dato un risultato chiaro e già pronosticato alla vigilia del voto: la vittoria del centro-destra, anzi, visti i risultati, del “destra-centro”, con il 44% sia alla Camera che al Senato, e con il trionfo di Fratelli d’Italia, diventato per la prima volta primo partito con oltre il 26%.

Nei giorni scorsi il direttore del Corriere Ortofrutticolo Lorenzo Frassoldati, in un suo commento, analizzava il programma elettorale del centro-destra, precisando in particolare i punti relativi ad agricoltura lavoro e ambiente.

Ora vediamo lo spazio dedicato al settore agricolo nel programma del partito guidato da Giorgia Meloni, a meno di improbabili colpi di scena, futuro presidente del Consiglio (prima volta per una donna). Si scopre che il capitolo 13 (su 15 totali) del piano programmatico è dedicato proprio all’agricoltura, definita come “la nostra storia, il nostro futuro”. A parte lo slogan iniziale, si entra nel dettaglio (ma neanche troppo) con undici punti dedicati al tema, seppur, come detto, piuttosto generali. Si parte con la promozione di una PAC, Politica agricola comune, e di un piano strategico nazionale “capaci di rispondere alle esigente di oggi, per uno sviluppo che coniughi indipendenza e sostenibilità ambientale ed economica”, si legge tra le righe del primo punto del capitolo dedicato al settore agricolo. Si punta poi alla salvaguardia del comparto agroalimentare, con una lotta al nutri-score e all’italian sounding; quindi la tutela delle eccellenze agricole e la loro promozione sui mercati esteri. Quindi l’obiettivo di rifinanziare la misura “Più impresa” a favore dei giovani agricoltori e dell’imprenditoria femminile. E ancora: l’innalzamento dei massimali degli aiuti in regime “de minimis” per le imprese agricole, da allineare agli altri settori. Il programma punta poi alla promozione delle filiera italiana per l’innovazione in agricoltura, il rafforzamento degli strumenti di garanzia sui finanziamenti a favore delle imprese agricole, degli allevamenti e della pesca. Un punto specifico riguarda la lotta al caporalato e al lavoro irregolare, un altro alla valorizzazione delle piccole produzioni locali, un altro ancora contro “la proliferazione della fauna selvatica (vedi cinghiali, ndr) e la diffusione delle epidemie animali”. Ultimo punto: piano nazionale invasi per l’irrigazione agricola.

Nei capitoli precedenti non mancano riferimenti – seppur anche qui non particolarmente specifici e dettagliati – all’autosufficienza energetica e all’ambiente, tra cui la salvaguardia della biodiversità. (e.z.)

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