GOVERNO, L’AGRICOLTURA È IN FONDO AL PROGRAMMA

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Il settore agricolo rimane in fondo alla lista del fitto programma del neo governo giallo-rosso formato da Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico. Come ricorda il sito Agricolae.eu, rispetto a qualche giorno fa, il testo passa da 26 a 29 punti. Nell’inserimento dei nuovi temi l’agricoltura slitta dal 22esimo e 25esimo posto al 29esimo posto. Il Turismo al 27esimo posto. Il made in Italy al 28esimo posto.

Nello specifico riportiamo integralmente il punto 28, riguardante il Made in Italy e l’export, e il 29, riferito all’agricoltura e l’agroalimentare.

  1. Occorre rafforzare il nostro export, individuando gli strumenti più idonei per promuovere e accompagnare il made in Italy, potenziando le attività di consulenza e di supporto finanziario e assicurativo in favore degli esportatori, anche attraverso l’individuazione di un adeguato modello di condivisione dei rischi tra Sace e MEF. Più in generale, si rende necessario accompagnare e sostenere gli imprenditori italiani che operano all’estero, elaborando alcune proposte che mirino a introdurre anche da noi le best practices in materia, ricavate dall’analisi comparativa con altri ordinamenti giuridici.
  2. L’agricoltura e l’agroalimentare rappresentano un comparto decisivo rispetto alle sfide che il nostro Paese deve affrontare. È necessario sviluppare la filiera agricola e biologica, le buone pratiche agronomiche; conservare e accrescere la qualità del territorio, contenendo il consumo del suolo agricolo; adottare gli strumenti necessari per preservare le colture tradizionali e biologiche, tutelando peculiarità e specificità produttive, così come l’agricoltura contadina nelle cosiddette “aree marginali”; sostenere le aziende agricole giovanili; investire nella ricerca in agricoltura, individuando come prioritari la sostenibilità delle coltivazioni e il contrasto ai mutamenti climatici, l’uso efficiente e sostenibile della risorsa idrica, la più ampia diffusione dell’agricoltura di precisione. Occorre, inoltre, concorrere al rafforzamento delle regole dell’Unione europea per l’etichettatura e la tracciabilità degli alimenti e porre la massima attenzione, in sede di negoziazione dei trattati commerciali, alla salvaguardia delle produzioni tipiche. Per le imprese agricole si aprirà a breve un negoziato strategico per la nuova PAC: l’Italia dovrà perseguire, anche in quella sede, l’obiettivo di valorizzare le nostre eccellenze agricole e la filiera agroalimentare.

 

Nella foto la sede del Mipaaf, in via XX settembre a Roma

(fonte: Agricolae.eu)

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