IMBALLAGGI, CAPP PLAST: DOPO L’INCUBO PRIMI SEGNALI DI RIPRESA

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Capp Plast è un’azienda leader dei materiali di imballaggio e contenitori che da 64 anni guarda con particolare attenzione al comparto dell’ortofrutta, venendo incontro alle esigenze del settore con innovazioni attente alla fruibilità e nel segno della crescente sostenibilità richiesta dagli standard europei.

L’azienda è strutturata in tre divisioni: la Divisione Contenitori e Pallets specializzata nella produzione di Grandi Contenitori e di Pallets in Polietilene per le esigenze dell’agricoltura e dell’industria, che rappresenta il “core business” dell’azienda (la produzione di 500.000 contenitori annui la colloca in posizione di leader in Europa, ndr); la Divisione Flaconi, con impianti in grado di produrre ogni anno oltre 150 milioni di flaconi; la Divisione imballaggi flessibili (Film).

Quale sia lo scenario, in rapporto all’andamento di mercato del comparto ortofrutticolo, con cui si deve confrontare una big player del packaging come Capp Plast, lo chiediamo a Mauro Buratti (nella foto), responsabile vendite dell’azienda che ha la sede principale a Prato ma conta diversi stabilimenti produttivi e uffici in Italia e all’estero.

“Il settore ortofrutticolo – è l’analisi di Buratti – sta risentendo di vari problemi, non a caso lo scorso anno il nostro fatturato è sceso in seguito al calo di domanda di contenitori. Il comparto ha sofferto un calo drastico della produzione di kiwi, pere e patate per fattori legati alle bizzarrie del meteo, a disastri ambientali come l’alluvione in Emilia Romagna e al calo di acquisti da parte dei consumatori perché i prodotti ortofrutticoli arrivano sugli scaffali con prezzi alti e la gente, dovendo tagliare per fare i conti con il portafoglio, non considera purtroppo essenziale l’acquisto di ortofrutta. Molte ditte di settore hanno inoltre chiuso, per mancanza di eredi o perché non ce la facevano a reggere sul mercato. Ormai la situazione è tale che le piccole aziende sono destinate a chiudere, solo i grandi gruppi hanno la forza economica e le risorse per investimenti che garantiscono la competitività. Tutto questo ha comportato che la nostra azienda ha chiuso il 2023 con un calo di ordini di contenitori nell’ordine di diverse migliaia di pezzi.

  • E il 2024 come sta andando?

“I primi tre mesi hanno ricalcato l’andamento dello scorso anno. Poi, fortunatamente e, devo dire, con nostra grande sorpresa, abbiamo registrato un balzo di ordini tra aprile e maggio che favorirà la produzione di contenitori fino a giugno e luglio. Stiamo lavorando moltissimo con gli ordini giunti dal settore del pomodoro e conserviero e anche dal settore pataticolo stanno arrivando diversi ordini. Non credo però che si andrà avanti con questi numeri anche a settembre-ottobre, ovvero nel periodo del kiwi e pere, produzioni che, come sappiamo, sono in sofferenza. Di fondo il settore, così come la IV Gamma, soffre la crisi di consumi. L’Italia fa prodotti di qualità, ma dall’estero arrivano prodotti a prezzi bassissimi che si fanno strada nei supermercati perché la Gdo non guarda alla qualità, guarda al prezzo e anche la gente che va al supermercato guarda a quello”.

Cristina Latessa

L’intervista completa è sull’ultimo numero in uscita del Corriere Ortofrutticolo

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