Nonostante il generale rallentamento degli scambi internazionali e la frenata del nostro export nei mesi più duri della prima ondata pandemica, le spedizioni oltre frontiera di cibi e bevande del Made in Italy hanno registrato da gennaio a settembre una crescita del 2,8%, pari a quasi un miliardo di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2019, anno che ha fatto segnare il record storico delle esportazioni con oltre 44 miliardi di valore maturato fuori dai confini italiani.
La performance del settore nei primi 9 mesi dell’anno assume ancora più valore se messa in confronto con la flessione a doppia cifra (-11,6%) delle esportazioni nazionali complessive, dimostrando una volta ancora le doti anticiliche dell’agroalimentare. Sull’evoluzione da qui a fine 2020, sottolinea l’ISMEA, peseranno naturalmente le ulteriori restrizioni dell’Horeca messe in atto in quasi tutte le principali destinazioni del nostro export in risposta alla seconda ondata di Covid e che rischiano di depotenziare lo slancio dei consumi in occasione delle festività Natalizie.
I dati settoriali, disponibili solo fino ad agosto, evidenziano una dinamica particolarmente brillante per i cereali (+11,8% su base annua) grazie soprattutto al boom delle paste alimentari ( +27,4%) per un valore di 1,4 miliardi di euro. Ortaggi, frutta e olio di oliva hanno fatto registrare rispettivamente un incremento del 7,4% , 4,2% e 3,5%, mentre il vino ha ceduto il 3,1%.