GUERRA IN ISRAELE, RIPERCUSSIONI SULL’ORTOFRUTTA: BLOCCATE LE ATTIVITÀ DI MOLTE AZIENDE

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La guerra in Israele sta avendo gravi ripercussioni anche sul settore ortofrutticolo. Nell’area meridionale del Paese mediorientale la maggior parte delle imprese del comparto hanno dovuto fermare la loro attività.

Ad avere le maggiori ripercussioni è stata l’industria dei datteri, che in questo periodo sono nel pieno della raccolta. La mancanza di manodopera disponibile, a causa della chiusura dei confini, ha costretto molte industrie a fermare le lavorazioni. Preoccupati gli imprenditori, che oltre all’angoscia per lo scoppio della guerra, devono fare i conti con la mancanza dei lavoratori, per lo più arabi.

Le aziende stanno cercando di portare avanti in qualche modo l’attività, ma con enormi problemi. Nelle zone più a sud del Paese le aree agricole, dove sono presenti soprattutto (ma non solo) produttori di patate e ortaggi, e le città sono state evacuate.

Nel frattempo se la guerra dovesse prolungarsi ed estendersi anche ad altri Paesi limitrofi si teme anche per il futuro della produzione agroalimentare nazionale e per le esportazioni che potrebbero bloccarsi o comunque ridursi notevolmente. Anche l’operatività dei porti è forte rischio.

Intanto nei punti vendita delle catene distributive iniziano a scarseggiare beni di prima necessità, con migliaia di persone che hanno preso d’assalto i supermercati per rifornirsi in caso di emergenza.

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