La pesca di Verona si affida ai giovani per rilanciare l’IGP. Il traguardo dell’indicazione geografica e il relativo progetto di valorizzazione delle drupacee scaligere sono stati presentati ieri sera a Bussolengo in una iniziativa svoltasi al Mercato Ortofrutticolo per volontà da La Grande Bellezza Italiana, distributrice in esclusiva del prodotto “certificato”.
A monte della filiera, un gruppo di sei produttori autorizzati che vogliono unire tradizione e innovazione: Desirè Faccio, Michele e Giorgio Girelli, Alice e Luca di Az. Agr. Ai Colli, Andrea Marconi e Leonardo Odorizzi, tutti con sede in provincia di Verona in territori comunali rientranti nel disciplinare.
“Ho scelto di aderire a questo progetto per tramandare quello che significa la peschicoltura per la mia famiglia, che opera nel settore da diverse generazioni”, ha detto Desirè Faccio (prima a destra nella foto). “Facciamo pesche da molte generazioni vogliamo portare avanti la tradizione migliorandoci sempre”, ha aggiunto Alice di Azienda Agricola ai Colli (a sinistra nella foto). Michele Girelli (al centro) si è soffermato invece sul climate change: “Imporrà ai produttori un aggiornamento in termini di sistemi antigrandine e protezioni, in sostanza servirà sempre più innovazione”, ha detto.
La pesca IGP di Verona, per ora, raggiunge un numero limitato di catene distributive ma vuole crescere, potenzialmente anche all’estero. Serve però unità d’intenti, dimenticarsi dei campanilismi (come ha detto la vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti) e serve rispetto dei ruoli tra chi produce e chi è a valle della catena di valore, come è emerso nel corso della serata in cui sono intervenuti anche Salvo Garipoli di SG Marketing e Leonardo Odorizzi in rappresentanza de La Grande Bellezza Italiana, che nell’occasione ha “schierato” gran parte dei componenti della Rete. Presenti anche esponenti di gruppi distributivi locali e non.
Mirko Aldinucci
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