LE INSALATE IN VERTICAL FARMING DI LOCAL GREEN ENTRANO IN COOP

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Dal prossimo aprile, Local Green approda in Coop con le proprie referenze di vertical farming. Il marchio sarà quello aziendale, almeno in questa fase iniziale che prevede l’ingresso sul mercato di circa 25 mila buste a settimana. Confezioni da 80 grammi che, in base agli obiettivi dell’azienda, puntano ad essere vendute al di sotto dei due euro.

È un risultato che accompagna il primo step del piano finanziario da 15 milioni di euro, spalmato su più anni, partito con il primo finanziamento da 3 milioni di euro, per lo scale up del laboratorio di Giussago (Pavia) a 18 km dal Duomo di Milano.

“Abbiamo chiuso un aumento di capitalepochi giorni fa – spiega Paolo Forattini, 25 anni, uno dei tre giovanissimi co-founder della start up – grazie all’ingresso di alcuni business angel, ossia imprenditori provenienti da vari settori, interessati ad investire nell’azienda, e di un venture capital”.

Con il primo lotto di investimenti da 3 milioni di euro, si aprirà la cantierizzazione (entro questo mese) di un vecchio capannone dismesso da 6.000 mq sempre in provincia di Pavia, che, a regime, potrà produrre almeno 100 mila buste a settimana.
“La struttura del nostro brevetto produttivo è modulare – precisa Forattini -. Partiremo con la costruzione del primo modulo che prevede un impianto di coltivazione in aeroponica da noi brevettato, a pareti verdi e non su ripiani verticalizzati; e completeremo la linea di produzione con linee di confezionamento completamente automatizzate. Una parte del processo è ancora in fase di brevettazione e riguarda l’impianto di fertirrigazione e l’automazione delle linee di trasformazione”.

Per quanto riguarda il risparmio energetico, l’azienda potrà contare sull’impianto fotovoltaico già costruito sul tetto del capannone – inutilizzato da una decina d’anni circa – e su una serie di altri pannelli collocati nei terreni adiacenti. L’energia verde così prodotta, soddisferà il 40% del fabbisogno dell’azienda.

“Partiremo con quattro referenze – chiosa Forattini -. Un monoprodotto su un tipo di lattughino, e tre mix, rispettivamente, con kale rosso e verde più mitzuna e acetosella, new entry nelle baby leaf, e senape. Entro l’anno contiamo di portare la capacità lavorativa del primo modulo produttivo a 50 mila buste a settimana per una distribuzione rigorosamente local. Non è esclusa la possibilità di produrre anche per la marca privata”. Il capannone può contenere fino a 4-5 moduli, che si svilupperanno nel tempo, e quindi la produzione può essere più che quadruplicata.

Lo scenario del vertical farming è dunque in movimento. Fioccano gli investimenti. Quello di Local Green è il quarto polo dopo Planet Farm, Zero Farms e Agricola Moderna. Anche se rappresentano una nicchia (lo zero virgola) della IV Gamma, sono, di tutta evidenza, investimenti importanti. Tuttavia, lo scenario giuridico in cui si sviluppano non è del tutto chiaro.
La normativa è, infatti, completa al 50%. Mancano ancora i decreti attuativi della disciplina del vertical farming prevista dall’art. 39 del decreto Sostegni (che riguarda tecniche di produzione e di commercializzazione) e la riforma della IV Gamma, attesa a breve e richiesta a più voci.

Mariangela Latella

(fonte: FreshCutNews.it)

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