LE SFIDE DEL SETTORE, “SERVE CONCRETIZZARE LE OPPORTUNITÀ DEI NUOVI FONDI”

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Altri 150 milioni per i contratti di filiera e un miliardo al settore agricolo nella legge di Bilancio 2021”. Lo ha ribadito la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova nel corso del suo intervento alla conferenza pubblica di stamattina di Agrocepi, ente che propone un nuovo modo di fare sindacato con la sua idea di sindacato di filiera e non agricolo.

“Nonostante questo sia stato un anno drammatico per la nostra economia – ha detto la ministra –, in questo tempo abbiamo avuto l’occasione di imparare molto. Ad esempio, fra l’altro, la rilevanza strategica del settore agricolo e l’interdipendenza di tutti gli anelli della filiera. Per questo si è riusciti a convogliare, durante la fase emergenziale, oltre 4 miliardi di risorse e, nel Bilancio 2021 un miliardo ulteriore, al comparto. L’obiettivo di questa legge di bilancio è che agisca come ‘ponte’ verso la nuova PAC e verso le azioni di PNRR, ossia il Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Filiere, investimenti e infrastrutture sono parole d’ordine per la legge di bilancio, al punto che alle filiere sono stati assegnati altri 150 milioni che vanno ad aggiungersi agli oltre 500 milioni di euro già assegnati negli anni passati, dal lancio del primo bando voluto dall’ex ministro Martina anche lui intervenuto alla conferenza pubblica.

“Il rinnovamento dei finanziamenti alle filiere – ha precisato Bellanova – servirà da un lato, a valorizzare la materia prima e dall’altro a riequilibrare l’intera catena del valore dentro la filiera, perché è questo il punto chiave della questione”.

Tutte risorse che, se unite alla normativa transitoria della PAC ed al futuro bilancio della politica comune europea, rappresentano le opportunità che, per Corrado Martinangelo (nella foto di apertura), presidente di Agrocepi, vanno colte per fronteggiare le sfide di questo particolare frangente storico ed economico particolarmente complicato e ricco di ombre. Non a caso il titolo della conferenza pubblica è ‘L’Agroalimentare italiano tra nuove sfide e nuove opportunità’.

“Per questo è importante concretizzare le opportunità – ha detto Martinangelo – anche attraverso l’istituzione di un ministero dell’Agroalimentare. Ma servono anche altre azioni, quali, ad esempio, la partecipazione al tavolo voluto dalla Farnesina, sull’export dell’agroalimentare, oggi più importante che mai vista la stagnazione del mercato nazionale. Ma anche, ad esempio, la creazione di una certificazione di paniere di beni che oggi non esiste e che vorremmo creare per i nostri cinque contratti di filiera. Con il progetto della certificazione di paniere, vorremmo potere, inoltre, partecipare al progetto di ecommerce di Poste Italiane”.

Una particolare attenzione è stata dedicata al mondo dell’ortofrutta e, in particolare, al settore agrumicolo che oltre ai colpi del Covid, subisce anche una crisi endemica strutturale amplificata dal cambio climatico. In questo senso andrebbero messi in campo interventi sistemici per il futuro. “Le nostre imprese – ha precisato Martinangelo – chiedono stabilità e oggi l’Italia è ad un bivio. Abbiamo affrontato bene l’emergenza ma la scommessa è vincere sul futuro attraverso la costruzione di una condizione programmatica che possa portare stabilità che poi è la base di partenza per potere costruire il patto del Tricolore. Le risorse liberate in questo periodo sono strumenti preziosi per potere cogliere le opportunità in questa direzione”.

Una riflessione sul tessuto imprenditoriale agricolo del Paese è stata esposta da Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati: “Oggi il 63% delle imprese agricole attingono alla PAC per finanziamenti non superiori ai 2mila euro. Questo significa che sono aziende piccole. Ma bisogna capire la natura di queste aziende. Se siano aziende produttive oppure se producano per sé. Serve saperlo per indirizzare la politica in conseguenza, anche attraverso i piani strategici nazionali. Forse, per questi soggetti così piccoli bisognerebbe immaginare un altro tipo di politica anche per evitare di sperperare le risorse in burocrazia. L’altro punto debole su cui occorre soffermarsi è, poi, il passaggio generazionale. In questo scenario, le proposte di legge sono tante ma le risorse non tantissime”.

Intanto prosegue con successo l’avventura dell’app sviluppata dalla start up innovativa napoletana ‘Authentico’ e già usata, da anni, anche dal Mipaaf.

“La nostra app – spiega il fondatore Giovanni “Pino” Colletti – da oltre tre anni aiuta a riconoscere i prodotti italiani e segnalare i tarocchi. È gratuita e attraverso la lettura del codice a barre permette di individuare se un prodotto è autentico o tarocco. Con questo sistema riceviamo circa 300 segnalazioni al mese. Segnalazioni che possono essere fatte, direttamente sull’app, dal consumatore. Siamo stati, recentemente, coinvolti, da Agrocepi per creare la certificazione di paniere alimentare. Una certificazione che darà vantaggi alle aziende che ne fanno parte e ai consumatori per la garanzia della materia prima”.

Durante la conferenza è intervenuto anche l’ex Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, autore del libro ‘Cibo sovrano’.

“Dobbiamo renderci conto – ha precisato Martina – che oltre ad una partita di mercato ed economica, il settore agroalimentare italiano si sta giocando una vera e propria partita geopolitica che ha a che vedere con la nostra forza commerciale e con la nostra capacità di rimodellare il nostro schema di sviluppo territoriale. Qui abbiamo una sfida colossale soprattutto guardando al Mezzogiorno. Serve riorganizzare le filiere ed averle più coerenti per evitare le sperequazioni sui prezzi che stanno erodendo il comparto dal suo interno”.

Mariangela Latella

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