“L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE RIVOLUZIONERÀ IL SETTORE”

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L’avvento dell’intelligenza artificiale è destinato a cambiare il mondo, anzi lo sta già cambiando e in tempi rapidissimi. Lo stesso sarà per il settore agroalimentare, ortofrutta compresa.

Il tema è stato al centro dell’assemblea di Fruitimprese Veneto, che si è tenuta ieri, giovedì 30 maggio, all’Hotel Leon d’Oro di Verona. Dopo un saluto di Stefano Pezzo, presidente di Fruitimprese Veneto, Luca Tremolada (nella foto di apertura), data journalist de Il Sole24Ore, ha analizzato nello specifico il ruolo dell’intelligenza artificiale, facendo un rapido excursus storico sull’AI, le cui primissime applicazioni risalgono addirittura negli anni Cinquanta, ma che nella realtà è esplosa solo nel novembre 2022 con l’avvento, rivoluzionario, di Chat GPT.

Tremolada ha spiegato l’enorme impatto che l’intelligenza artificiale potrà avere sulla vita delle persone e sul lavoro, dando alcuni interessanti spunti anche sul settore agroalimentare. Nello specifico ha citato alcuni esempi di applicazioni dell’AI in agricoltura, come Horta, un progetto che utlizza droni e AI per monitorare vigneti e ottimizzare la produzione di vino (ma che potrà essere replicata pure nel settore ortofrutticolo); xFarm, una piattaforma digitale che offre servizi in agricoltura di precisione basati su dati satellitari e sensori in campo; Agricolus, azienda che sviluppa soluzioni software per l’agricoltura di precisione, utilizzando l’intelligenza artificiale per l’analisi dei dati e il supporto nelle decisioni.

Ma l’applicazione dell’AI nel settore è molto più vasta, dal momento che può perfino creare ricette, analizzando enormi quantità di dati su ingredienti, preferenze dei consumatori e tendenze alimentari per generare nuove ricette innovative e personalizzate. L’Ai può aiutare a ottimizzare le formule di prodotti alimentari per migliorare il gusto, la consistenza, il valore nutrizionale e la durata di conservazione. E ancora, può creare etichette e packaging, generando testi, immagini e design accattivanti per le etichette e i packaging dei prodotti alimentari migliorando l’appeal per i consumatori.

Francesco Avanzini

Sul tema è intervenuto anche Francesco Avanzini, direttore generale di Conad, che ha spiegato come l’AI si stia applicando anche all’interno della catena distributiva che dirige e le innumerevoli sue applicazioni per migliorare l’efficienza del lavoro. “Sarà fondamentale per migliorare le performances, facendo risparmiare tempo nel “fare le cose” e lasciando più spazio ai momenti in cui bisognerà prendere delle decisioni”, ha ricordato Avanzini. “Semplificherà il lavoro e migliorerà i processi. Sarà un grande valore aggiunto. Ma servirà saperla usare con cognizione di causa, evitando i rischi che comporta”.

Angelo Benedetti, presidente di Unitec, pur ammettendo qualche preoccupazione sulla corretta gestione dell’intelligenza artificiale, ha sottolineato il ruolo strategico che potrà avere sul settore ortofrutticolo e come l’azienda romagnola la sta utilizzando. L’imprenditore a capo del gruppo romagnolo, oltre ad illustrare i processi che l’azienda con i propri macchinari attua per garantire la costanza di qualità dei frutti prodotti dalle aziende clienti, ha spiegato come l’AI possa connettere il campo e il coltivatore direttamente con il consumatore.

Marco Salvi

All’incontro è intervenuto anche Marco Salvi, presidente di Fruitimprese nazionale, il quale ha ribadito come “l’intelligenza artificiale trasformerà la vita della società e delle aziende. Sarà altresì importante utilizzarla nella maniera corretta, in modo da non perdere il controllo della tecnologia”.

Salvi ha poi ricordato il problema del calo delle aree di produzione e la perdita della competitività con altri Paesi, ribadendo come alcune “posizioni ambientaliste in Europa penalizzino il comparto, su cui è necessario spingere in merito a ricerca e innovazione, anche attraverso le Tea”. Salvi ha quindi ricordato Danila Bragantini, già vice presidente di Fruitimprese nazionale e presidente di Fruitimprese Veneto, di cui è appena caduto il decimo anniversario dalla sua scomparsa, avvenuta il 29 maggio 2014.

Stefano Pezzo (a destra) con Pietro Mauro, direttore di Fruitimprese nazionale

Stefano Pezzo ha chiuso l’assemblea tornando sui dati ortofrutticoli nazionali e su quelli veneti, che hanno registrato un 2023 molto complicato. Pezzo, numeri alla mano, ha ricordato come le rese siano state quasi tutte al ribasso, con una diminuzione significativa delle produzioni, a partire dalle pere (-84%), pesche (-48%), kiwi (-42%), mele (-7%), radicchio (-6%).

Di contro i prezzi al chilo sono aumentati, con al contrario le superfici in diminuzione, con i frutteti che hanno perso circa il 6% di ettari in Veneto.

Emanuele Zanini

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