Il progetto sulla Mela rosa romana dell’Appennino è stato selezionato tra i 30 migliori progetti europei condotti da Gruppi operativi per l’innovazione. Un successo che dà lustro a una delle eccellenze del territorio.
Il coordinatore del progetto, Claudio Buscaroli, tecnico della società Ri.Nova, ha partecipato al Meeting Estoril award 2024, in Portogallo, dove ha illustrato i contenuti e le opportunità offerte dal piano a produttori, trasformatori e, più in generale, all’economia dell’Appennino bolognese. Il Gruppo operativo per l’innovazione dedicato alla futura valorizzazione imprenditoriale dell’antico frutto si è avvalso di molteplici contributi tecnici e professionali: Ri.Nova, Alma Mater, Astra, Dinamica, le aziende agricole Domalfolle, La Casetta, La Pulcina, le aziende di trasformazione Il Mulino, Contini-Carboni, La Casetta, Lo Scoiattolo, le aziende commerciali Tuttonaturale e Contini-Carboni, il Gal dell’Appennino bolognese. Le attività realizzate hanno riguardato la caratterizzazione genetica e la selezione dei cloni, l’individuazione degli impollinatori, la vocazionalità del suolo e del territorio, il censimento delle aziende produttrici e dei nuovi impianti, la messa a punto di un disciplinare di produzione in biologico, il packaging, un marchio collettivo privato, l’apertura del portale Web ’Filierarosaromana’ dove, tra le altre cose, sono georeferenziati gli alberi secolari di Rosa Romana del nostro Appennino. Inoltre si è cercato di dare supporto tecnico alle aziende agricole impegnate nella produzione attraverso corsi di formazione, divulgazione e assistenza in campo.
«Risultare tra i primi 30 progetti europei è motivo di grande soddisfazione e testimonia la qualità del lavoro svolto – commentano a Il Resto del Carlino Claudio Buscaroli, responsabile del progetto, e Tiberio Rabboni, presidente del Gal dell’Appennino bolognese –, nonché le potenzialità di sviluppo imprenditoriale e commerciale della rosa romana in Appennino. Ora è importante che i contenuti del progetto vengano conosciuti e messi in pratica dagli operatori e da coloro che credono in un futuro possibile per l’agricoltura delle nostre montagne. Il Gal è pronto a sostenere gli eventuali investitori con bandi per la concessione di contributi a fondo perduto finalizzati alla strutturazione della produzione in campo e nella filiera produttiva-commerciale».
I Gruppi operativi per l’innovazione (Goi) sono costituiti da gruppi di imprese che insieme a centri di ricerca e Università si uniscono per realizzare un progetto innovativo comune, partecipando ai bandi che vengono attivati dalle Regione e dagli Stati con i fondi della Comunità Europea. Sono stati realizzati circa 3.400 progetti dalla nascita di questo canale di innovazione agroindustriale. L’Italia è il secondo paese, dopo il Portogallo, per numero di Goi realizzati. Tra le Regioni italiane, L’Emilia-Romagna è quella che ha messo a segno il maggior numero di progetti Goi. Al meeting di Estoril erano presenti i 30 progetti Goi prescelti ed erano rappresentati 11 paesi.