NELLA IV GAMMA MARGINALITÀ SEMPRE PIÙ RIDOTTE, A NOVELFARM LA RICETTA PER USCIRE DALLA TEMPESTA PERFETTA

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Come invertire la rotta della perdita di valore per la IV Gamma e il fuori suolo, stretti tra l’aumento dei costi produttivi e la perdita di marginalità e sotto la minaccia di fardelli normativi come la plastic tax che possono dare il colpo finale al settore già sofferente?

Delle molte ombre che affliggono i due settori si è parlato nel convegno “Fuori suolo e IV Gamma” tra presente e futuro organizzato dalla testata Fresh Cut News, che con il Corriere Ortofrutticolo e GreenPlanet è prodotto da Gemma Editco, e condotto dal coordinatore di redazione Mirko Aldinucci, presso i padiglioni della fiera Novel Farm Expo in svolgimento a Pordenone.

A offrire soluzioni alla forte sofferenza economica della IV Gamma – con l’analista di ISMEA Mario Schiano Lo Moriello che ha sottolineato come il prezzo medio del prodotto IV Gamma sia calato dagli 6,83 cent per chilo del 2019 al 6,59 del 2022, con una diminuzione di valore di circa 50 milioni di euro sui volumi venduti –  hanno contribuito durante il convegno gli autorevoli ospiti intervenuti: dallo stesso analista Ismea a Guido Conforti, responsabile Gruppo IV Gamma Unione Italiana Food, continuando con Antonio Salvatore, coordinatore del neocostituito Comitato di prodotto IV Gamma di Ortofrutta Italia, il manager di lungo corso nella IV gamma Massimo Bragotto, Sofia Michieli, titolare de “Le Fragole di Sofia”, giovane azienda che ha puntato sul vertical farming e, in collegamento, Claudio Mazzini, responsabile Freschissimi Coop Italia. 

Mario Schiano Lo Moriello ha toccato il tasto dolente della perdita di valore di circa 25 cent a chilo della frutta e verdura di quarta gamma da 2019 al 2022, pure in un aumento della spesa per queste referenze che ha superato il miliardo di euro nel 2022 (1.012 milioni), segnando un +4,4% sul 2021. In quattro anni, però, la marginalità dei prodotti è in media significativamente scesa, con punte critiche di un -24% per le carote e di -4,3% per insalate e radicchi. Per l’esperto di ISMEA, fare più sistema e lavoro di squadra all’interno della filiera aiuterebbe senz’altro nell’impresa di recuperare valore ai prodotti.

Per Claudio Mazzini, responsabile Freschissimi Coop Italia, nella filiera c’è una crisi di strategia: non si possono dare gli stessi prodotti a tutti i canali distributivi, onde evitare la sindrome del “low cost”. “E’ importante quindi distinguere i prodotti a seconda dei canali distributivi – ha osservato Mazzini – e serve anche fare un po’ più di innovazione. Inoltre si deve cercare più coesione di strategie all’interno del settore, cercando soluzioni con la reciprocità al centro”. IV Gamma che, per Mazzini, sta passando da convenience a conveniente. E non è un complimento.

Che la IV Gamma non navighi in buone acque l’ha sottolineato anche Antonio Salvatore, coordinatore del Comitato di prodotto IV Gamma di Ortofrutta Italia. “Siamo nella tempesta perfetta, tra stasi di consumo, compressione dei prezzi e inflazione in ascesa – ha rilevato – Il Comitato ha già predisposto delle richieste in occasione della sua prima riunione, chiederemo alle istituzioni un ulteriore congelamento della plastic tax che sarebbe un colpo per il settore, non solo per quanto riguarda i costi ma anche perché non c’è ad oggi una alternativa concreta”. “Il momento è delicato – ha aggiunto Salvatore – al tavolo interprofessionale ho notato tra tutti i partecipanti un’atmosfera di condivisione, consapevoli che questa partita la possiamo vincere solo se traghettiamo tutti assieme questa barca in acque più tranquille”.

Il manager Massimo Bragotto ha rilevato l’eccesso di offerta nella IV Gamma. “120 aziende sono troppe” – ha detto – con la conseguenza che “solo i più bravi resteranno a galla: non si aprono aziende solo per ottenere i finanziamenti europei, altrimenti dopo due anni chiudi”.

Il manager ha additato come esempio virtuoso il modello americano dove “ci sono meno aziende, più efficienti e solide che investono una valanga di soldi ma hanno un ritorno”.

A proposito di investimenti, il sogno della giovane Sofia Michieli, titolare de “Le Fragole di Sofia” è di riscaldare e illuminare le serre ipertecnologiche della sua azienda aperta nel 2019 “per produre tutto l’anno e offrire contratti di lavoro più stabili, consentendo anche una maggiore specializzazione del personale. Ma riuscire nel traguardo non è facile, per gli elevati tassi di interesse sui crediti concessi e il grande aumento dei costi delle materie prime. Lasciatemi dire, a nome di tante PMI – ha concluso la giovane imprenditrice – che i progetti ci sono, il problema è la loro sostenibilità economica”.

Cristina Latessa

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