OP LA MAGGIOLINA, CRESCITA A DUE CIFRE PER LA SUA PRIMA GAMMA

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A Martinengo, nella Bergamasca, opera la direzione della OP La Maggiolina, leader italiana nella produzione di insalate confezionate di Prima Gamma, che nel 2020 ha registrato un balzo del 20% nel fatturato e che nel 2021 sta vivendo una fase di crescita esponenziale, grazie anche alla buona reputazione guadagnata dai suoi prodotti all’estero.
La Maggiolina infatti produce per il 50% circa per il mercato tedesco (è fornitore dei colossi Edeka e Rewe), per il 30% per altri Paesi europei e per il 20% per il mercato interno. Un successo forte, confermato anche se i trend di mercato sono cambiati, con i mix di lattughini passati in secondo piano, decisamente a favore, nel 2021, di valeriana e rucola.
La OP aggrega 15 aziende, la commercializzazione è completamente centralizzata, gli ettari lavorati sono circa 250 suddivisi tra Piana del Sele (180 ettari circa), Bergamasca (50 ettari) e provincia di Venezia (20 ettari).
La caratteristica fondamentale di La Maggiolina è che tutta la produzione che finisce nelle buste della Prima Gamma è biologica. “Il prodotto è tagliato, è selezionato manualmente e messo in busta; non subisce alcun trattamento. Non essendo lavato ha una shelf-life decisamente superiore a quella della IV Gamma, e ciò è stato per noi premiante nel periodo più duro della pandemia”, spiega Alessandro Spelta, responsabile qualità della OP.
La storia di questa realtà, nata come OP nel 2006, ha a che fare con le origini delle produzioni italiane delle insalatine da busta e con il pioniere di questa attività, Santo Bellina, che ha dato il via alle produzioni nella Piana del Sele ai tempi della società Ortobell, ceduta nel 2001 a Bonduelle. Con quella cessione, l’attività di Santo Bellina, detto Tino, però non si è fermata: colta l’esigenza di insalate confezionate prodotte con un’agricoltura biologica di alta qualità, Santo fonda l’OP La Maggiolina, oggi gestita dai figli Marzia e Manuel, con campi dapprima a Martinengo, Cortenuova (sempre in Lombardia) ed Eboli, e successivamante in altri Comuni del Salernitano e nel Veneziano.
Oggi la domanda è tale che La Maggiolina sta cercando nuovi terreni da coltivare, con una previsione di fatturato in ulteriore aumento. E pensare che negli Anni Settanta l’attività dei Bellina era piccola cosa, ma c’era già il coraggio di affrontare nuove strade per primi, al sorgere di nuove esigenze: un grande esempio di intraprendenza lombarda.
(fonte: Corriere Ortofrutticolo n.4/21 – il testo è inserito nel Primo Piano Lombardia)

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