Metti una giornata tra i “campi sperimentali” di patate, terreni speciali dove vengono testate nuove varietà del famoso tubero giallo per osservarne l’adattamento a suolo e clima, la resistenza agli stress idrici, alle diverse fitopatologie (leggasi: peronospora o elateridi) e valutarne il comportamento in fase di conservazione.
E’ una delle iniziative che sono andate in onda pochi giorni orsono nella “Bassa”, al confine tra le province di Bologna e Ferrara. Siamo in Emilia, infatti, dove ci ha portato il tour itinerante griffato “Potatoes Forever”, la campagna finanziata dalla UE per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza che la coltura delle patate riveste a livello mondiale. “Chi produce patate è atteso da diverse sfide – spiega Fausto Bosca, direttore di UNAPA, Unione Nazionale tra le Associazioni di Produttori di Patate – C’è il cambiamento climatico, che rende necessario un crescente risparmio idrico, c’è lo sviluppo di un prodotto resistente agli stress e alle malattie. Ma pure il consumatore chiede sempre più attenzione a ciò che porta in tavola e ad un prodotto certificato e di qualità: il nostro impegno, come ambasciatori di “Potatoes Forever” – continua Bosca – ci porta a ricercare pratiche e prodotti sempre più sostenibili, di cui possiamo garantire tracciabilità e limitato impatto sull’ambiente”. L’attività sperimentale condotta in questi terreni risulta fondamentale per disseminare le novità nella filiera soprattutto in ambito di agricoltura di precisione, installando, ad esempio, sensori per monitorare il suolo utili nel controllo della temperatura, dell’umidità e nell’impiego razionale dei nutrienti, e a prevenire carenze nutrizionali e patologie delle piante. Tra gli obiettivi delle sperimentazioni, anche il miglioramento dell’automatizzazione dell’irrigazione tramite sistemi di precisione collegati ai sensori per ridurre gli sprechi idrici. I campi sperimentali sono realizzati su tutto il territorio nazionale al fine di testare l’adattamento dei prodotti nei differenti contesti pedoclimatici. Nello specifico, sono così distribuiti: cinque in Emilia – due quelli visitati durante l’open day di “Potatoes Forever”, ovvero l’azienda agricola Aia di Dugliolo di Budrio e l’azienda agricola Carlo Morisi di San Marino di Bentivoglio, entrambe in provincia di Bologna – e uno rispettivamente in Friuli, Lazio, Abruzzo, Campania e Calabria. I materiali testati in questi campi sono selezionati in funzione della destinazione di mercato, fresco o industria. A partire dal 2000 UNAPA ha avviato, in collaborazione con importanti istituti di ricerca genetica nazionali ed esteri, un programma per la produzione di nuove varietà di patate. Questa attività ha comportato la realizzazione di campi sperimentali di I e II livello presso tutte le OP aderenti ad UNAPA. Il lavoro capillare realizzato negli ultimi vent’anni ha consentito di selezionare varietà che sono iscritte nel registro varietale europeo e divenute di grande interesse per gli agricoltori per il loro buon rendimento produttivo, ricevendo infine un ottimo apprezzamento dai consumatori per le ottime caratteristiche organolettiche, una volta immesse sul mercato.
Nella giornata dedicata a “mamma” patata, “Potatoes Forever” ha fatto tappa non solo da chi produce patate ma anche da chi da sempre le lavora e ce le porta nel reparto ortofrutta dei supermercati, come la società cooperativa Patfrut di Molinella. “Tutto il prodotto che viene lavorato giornalmente – spiega Antonio Grano, responsabile organizzazione e controllo dei processi di lavorazione dello stabilimento molinellese – finisce l’indomani per il 97% sui banchi della gdo, in particolare Esselunga, Coop e Conad”.
La patata made in Italy, grazie anche al quotidiano e certosino lavoro svolto dai nostri pataticoltori, è riconosciuta un’eccellenza e per questo motivo l’Unione Europea ha deciso di rendere l’Italia uno dei protagonisti della campagna “Potatoes Forever”, il progetto triennale che mira a informare il consumatore finale riguardo all’eccellenza delle pratiche pataticole europee e a promuovere su tutto il territorio un’agricoltura sostenibile e di qualità. (c.frass.)