L’insalata in Italia è sinonimo di contorno a base generalmente di verdure crude, non rappresenta di certo un pasto principale. Ed è quello che ha colpito subito Matthew Modabber, giovane 19enne quando, trasferitosi da New York a Milano per studiare International Economics and Management all’Università Bocconi, si accorge di una carenza all’interno della scelta dei pasti veloci da consumare in pausa pranzo: pizzette, panini, piadine e piatti pronti.
Una varietà limitata che all’improvviso lo ha riportato con la mente ed il cuore nella Grande Mela.
“Mi sono reso conto, all’istante, che mancavano le nutrienti e gustose “chopped” salads tanto in voga a New York, ossia le tipiche insalatone abbondanti americane, con ingredienti che vengono mixati e amalgamati per esaltarne il gusto, già condite da poter mangiare facilmente, anche tra una lezione e l’altra, o in ufficio come di abitudine tra i newyorkesi. – racconta Matthew Modabber, Co-Founder di Salad House – Da quel momento, nasce in me l’idea di portare anche in Italia un pezzetto di Grande Mela, puntando ad invertire la tendenza del fast food ed allo stesso tempo rinfrescare il concetto di take away, creando un’insalata che potesse essere amata anche da chi non ama le insalate”.
Lo staff di Salad House è quasi interamente under 26: la cultura aziendale si basa ed è ossessionata dalla customer experience, con l’intento di offrire un’esperienza memorabile ai suoi clienti. I fratelli Venus e Matthew formano infatti i propri dipendenti con un training estensivo della durata di varie settimane, proprio per apprendere alla perfezione il loro personale metodo di chopping ed i dosaggi perfetti che fa parte della cura e attenzione verso le insalate che contraddistingue Salad House.