“Una bella fiera comunque e nonostante tutto, che ci ha fatto toccare con mano la voglia di ripartire. Mi aspettavo una presenza minore. Ma ciò che mi ha soddisfatto è stata la qualità degli operatori presenti. E’ su questo che si gioca una fiera: la qualità. Noi italiani ci siamo confermati primi espositori. Non solo, come mai in passato ci siamo presentati come sistema”.
Così Marco Salvi (nella foto), intervistato sul piede di partenza, dopo oltre due giorni di full immersion a Fruit Logistica. “Il tradizionale appuntamento in Ambasciata d’Italia, organizzato da Confagricoltura e da noi di Fruitimprese, con la partecipazione dell’ICE, – sottolinea il presidente Salvi – è stato un importante momento di confronto. Per i temi affrontati, ma soprattutto per la presenza del ministro degli Esteri Di Maio, che ha testimoniato una nuova attenzione verso il nostro settore che ha esportato per 5,2 miliardi di euro nel 2021 e ha chiuso la sua bilancia commerciale in positivo per 1 miliardo e 100 milioni. Abbiamo incassato una più forte attenzione del governo sull’azione diplomatica indispensabile ad aprire nuovi mercati al nostro commercio estero. E questo dopo la riapertura del Fondo 394 di Simest, che ha messo sul piatto 1,2 miliardi a sostegno dell’internazionalizzazione e della trasformazione digitale ed ecologica delle PMI italiane con vocazione internazionale, con 400 milioni destinati a finanziamenti a fondo perduto. Sono finalmente segnali di rilievo, che si devono accompagnare, a livello europeo, alla necessaria prudenza sul tema centrale della transizione ecologica, che altrimenti rischia di danneggiare pesantemente le aziende di tutta l’Unione, già gravate dagli aumenti dell’energia e frenate da un mercato continentale appesantito dalla chiusura di mercati e dai venti di guerra”.
“Abbiamo delle opportunità da cavalcare, come in Ambasciata è stato giustamente sottolineato – afferma Marco Salvi – a partire da un’innovazione che passa dalla digitalizzazione, dalla crescente robotizzazione, dalle nuove varietà più adatte al mercato, un’innovazione che coinvolge impianti produttivi e magazzini di lavorazione. Ma questa fase cruciale, attraversata da opportunità e da criticità, richiede, lo sottolineo di nuovo, il sostegno delle istituzioni. Non sarà facile, senza un’azione del governo sul fronte dell’internazionalizzazione, consolidare i risultati raggiunti nell’export. Assistiamo a chiusure preoccupanti da parte di alcuni Paesi, l’Egitto per esempio, che ha messo in piedi un sistema di pagamenti fatto apposta per disincentivare il nostro export. Fruit Logistica ha messo queste situazioni sotto la lente del governo. Confidiamo sia servito. Tutto il settore ne ha bisogno”. (a.f.)