Melinda, La Trentina e Apot, un obiettivo comune: aumentare la produttività e dare remunerazione ai soci, sempre tenendo presente che “non esiste un pianeta B” e che la sostenibilità della produzione è una priorità.
Con 460mila tonnellate di mele, cinquemila soci e 1.500 dipendenti, – numeri che ricorda a Berlino, durante Fruit Logistica 2022, il presidente di Melinda Ernesto Sappi – Apot, l’Associazione produttori ortofrutticoli trentini, punta sul profitto dei soci, sulla salvaguardia e la promozione del territorio e sulle persone, sempre con lo sguardo all’ambiente e alle esigenze dei consumatori. Ecco perché “differenziarsi”, a maggior ragione in tempi così “impegnativi”, come sottolinea il direttore generale dei consorzi Melinda e La Trentina Paolo Gerevini. “Il nostro portafoglio prodotti non è più quello di specialisti delle mele ma copre varie categorie, sia in termini di prodotto trasformato (leggi news) – necessario a “migliorare la forza della marca e dare valore a ciò che non è destinato al fresco” – sia di fresco stesso, su cui si lavora incessantemente “a nuove varietà interessanti per il consumatore italiano e straniero”, spiega Gerevini. Che, tra questi, ricorda, Morgana, varietà “avviata molto bene”.
“Il percorso nato da alcuni anni comincia a far vedere i suoi frutti”, sottolinea Rodolfo Brachetti, presidente de La Trentina. “Noi siamo persone di passaggio sul pianeta e vogliamo e dobbiamo lasciare al futuro qualcosa di concreto – aggiunge Ennio Magnani, presidente di Apot -; la strada per incrementare la remunerazione dei nostri soci è quella della cooperazione e dell’allineamento con un mercato che ha strategie molto diverse da quello di 10 o 15 anni fa: la pandemia e la guerra in Ucraina ci mostrano ogni giorno come l’intero mercato mondiale sia scosso e, in uno scenario simile, l’aggregazione è l’unica risposta possibile”.
È Gerevini a soffermarsi sui punti di forza. E, oltre a ricordare l’ampliamento del portafoglio prodotti, ricorda anche alcuni altri passi compiuti sul piano dei progetti industriali: “Abbiamo realizzato nuove sale e stiamo lavorando ad una nuova – AVN – totalmente dedicata al bio di tutto il territorio trentino”. Importante l’efficientamento dei processi: “Stiamo raddoppiando la quantità di fotovoltaico sui nostri siti, dal 10 al 20%; abbiamo un progetto con Novamont, leader sul mater b, per arrivare a soluzioni compostabili per i nostri prodotti e stiamo facendo un accordo in esclusiva con Netafim sul piano della sostenibilità”. Si tratta infatti dello sviluppo di un impianto sovrachioma per la protezione da patogeni – e che ha anche un effetto antibrina – che permette di fare trattamenti mirati eliminando le derive”.
Chiara Affronte
Nella foto di apertura, da sinistra: Ennio Magnani, Rodolfo Brachetti ed Ernesto Seppi