Continua a far discutere la presentazione da parte della Commissione UE di una proposta di regolamento per la riduzione dei pesticidi in agricoltura, seguendo i dettami della strategia From Farm to Fork.
Da più parti la proposta è stata definita come “assolutamente inaccettabile”. Se venisse approvata, come ricorda tra l’altro IlSole24Ore, porterebbe ad una riduzione importante dei raccolti: per colture come pere, patate e carote i volumi potrebbero addirittura dimezzarsi.
Il Copa Cogeca, gruppo che riunisce le principali associazioni agricole europee, al riguardo sta preparando un documento molto critico nei confronti dell’UE, per chiedere a Bruxelles di rivedere i parametri tenendo conto non solo delle riduzioni nell’uso dei pesticidi che sono state portate avanti in questi anni in alcuni Paesi membri, ma soprattutto tenendo a mente la situazione a dir poco complicata in cui oggi versa l’agricoltura comunitaria, stretta nella morsa della guerra in Ucraina e del cambiamento climatico. Per i produttori se il provvedimento verrà attuato i cittadini non solo dovranno subire la mancanza del gas ma anche quelle del cibo.
Nel frattempo, come spiega anche il Sole24Ore, l’Alleanza delle cooperative, insieme ad Assomela, Fruitimprese e CSO Italy, ha inviato una lettera al Mipaaf, per lanciare un disperato grido d’allarme sulla situazione che si sta creando, aggravata proprio dalla presa di posizione dell’UE sulla questione dei pesticidi.
“Siamo scandalizzati. Di fronte all’emergenza energetica che sta colpendo l’Europa proporre oggi un regolamento così stringente è dannoso non solo per gli agricoltori ma anche per i cittadini, consumatori”, afferma perentorio al Sole24Ore Davide Vernocchi, coordinatore del settore ortofrutticolo di Alleanza Cooperative. Nei giorni scorsi anche l’eurodeputato Paolo De Castro era intervenuto criticando aspramente la proposte della Commissione UE. “L’esecutivo UE sembra colto da un improvviso attacco di schizofrenia”, aveva commentato duramente.
Sulla carta le riduzione dei pesticidi chimici nei campi per l’Italia sarebbe del 62%. “Sarebbe fortemente penalizzante per il nostro Paese – osserva Vernocchi. Lo studio realizzato dall’UE sull’impatto del Green Deal stimava un calo del 17% della produzione agricola europea, ma con questi obiettivi sui pesticidi il crollo in Italia sarà maggiore. Sul comparto frutticolo sarà del 50%”.
Al momento ai pesticidi attuali non esistono alternative valide. “Di fronte ad una prospettiva di riduzione così drastica – afferma, sempre al Sole, Vernocchi – anche l’industria dell’agrochimica sta rinunciando a investire sulla ricerca di nuovi principi attivi. Nell’elenco degli agrofarmaci da ridurre ci sono anche i prodoitti a base di rame, usati dal biologico. Come si fa ad incentivare il bio se si riducono gli strumenti a disposizione?”, si chiede Vernocchi.
E intanto oggi si terrà un vertice tra le parti al ministero dell’Agricoltura per discutere della delicatissima situazione: “Daremo battaglia”.