TORNA LA PROTESTA DEI TRATTORI, FRANCESI E SPAGNOLI INSIEME CONTRO L’UE

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Gli agricoltori spagnoli e francesi tornano a far sentire la propria voce a pochi giorni dalle elezioni europee, previste per l’8 e 9 giugno. Il 3 giugno decine di trattori spagnoli si sono unite ai pochi agricoltori francesi che stazionavano nel punto in cui l’autostrada A9 Montpellier-Barcellona, chiusa al traffico, attraversa il confine con i Pyrénées-Orientales.

I temi all’ordine del giorno, come riporta Agricolae e Alimentando, sono l’energia più economica e il rispetto delle clausole speculari, ovvero l’imposizione agli agricoltori dei Paesi terzi degli stessi standard ambientali richiesti in Europa. “Non è normale che ci vengano imposte norme che non vengono rispettate sui prodotti che importiamo”, dichiara uno degli organizzatori della manifestazione nei Paesi Baschi. “Il blocco di oggi è il più grande del suo genere in Europa”, ha dichiarato all’AFP Sébastien Barboteu, 41 anni, allevatore e portavoce degli agricoltori francesi. “Vogliamo avere un impatto, perché quando parlo con il governo mi dicono che l’80% della legislazione agricola è decisa a Bruxelles, quindi abbiamo capito che il problema da affrontare non è più nazionale, ma europeo”, dichiara Jérôme Bayle, un agricoltore dell’Alta Garonna nonchè figura di riferimento della protesta agricola. “Non chiediamo la fine del mondo, ma solo che l’Europa sia standardizzata in termini di regolamenti e tasse”, aggiunge.La mobilitazione spagnola è stata organizzata tramite gruppi locali, la maggior parte delle quali create negli ultimi mesi tramite Telegram. Una di queste, il collettivo catalano Revolta Pagesa (“rivolta dei contadini”), sostiene di lottare “per difendere la terra” e “per la sovranità alimentare”.

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