RIFORMA DEI MERCATI, DI PISA: “PRENDIAMO ESEMPIO DALLA SPAGNA”

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Al convegno “I Mercati all’ingrosso nella Filiera Agroalimentare”, organizzato da Italmercati e Ismea presso la sede del Cnel, è stata rilanciata con forza la necessità di una riforma del sistema degli agromercati, nell’ottica di ridurre l’eccessiva frammentazione del settore che ne danneggia efficienza e competitività.

“Sulla necessità di una razionalizzazione e riorganizzazione del sistema” si è espresso anche, intervenendo al convegno, il presidente di Fedagro Confcommercio Valentino Di Pisa (nella foto), per il quale è tempo ormai, come affermato nell’intervista che ha rilasciato al Corriere Ortofrutticolo a margine dell’evento, di passare a “Un piano nazionale dei mercati”. “Bisogna copiare da chi sa fare meglio di noi, senza vergognarsi – ci ha detto il presidente Di Pisa -, e mi riferisco alla Spagna dove ci sono circa 30 Mercati, noi invece ne abbiamo 137. Non va bene, è una cosa che crea difficoltà alla logistica e all’attività stessa degli operatori. L’esigenza di una maggiore razionalizzazione espressa dal presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini va senz’altro condivisa, ma l’iniziativa deve partire della politica, del resto lo stesso ministro Lollobrigida si è detto d’accordo a ragionare insieme su questo obiettivo. Bisogna togliere responsabilità alle regioni, e portare la strategia sul piano nazionale, fare un piano nazionale dei mercati, e deve esserci anche la partecipazione dei privati all’interno delle società di gestione. Oggi noi grossisti, assieme ai dettaglianti, siamo gli attori fondamentali all’interno dei Mercati e quindi rivendichiamo il nostro ruolo dentro gli enti gestore, ognuno mantenendo la propria autonomia e indipendenza”.

  • Nel rapporto curato da Ismea presentato al convegno, emergono dai sondaggi svolti indicazioni per una maggiore funzionalità dei Mercati, dalla riprogrammazione dell’orario di apertura alla realizzazione di un osservatorio prezzi on line dei prodotti venduti nel mercato. E’ d’accordo?

“Sì, come Fedagro concordiamo sui suggerimenti presenti nel position paper, come l’orario diurno, la digitalizzazione, la sostenibilità e la logistica, non da ultimi la trasparenza prezzi e della tracciabilità. Bisogna investire sulla logistica e premiare l’attività dei Mercati attraverso un riposizionamento dei Mercati meno strategici. Noi come operatori ci siamo ma tutto questo può avvenire con la presenza degli imprenditori grossisti come parte attiva negli enti gestori, procediamo dunque insieme come due facce della stessa medaglia su tutto il territorio”.

  • Nella sua recente audizione in Senato, ha invitato i parlamentari a valutare emendamenti nell’applicazione del decreto Legge 63/2024, cosiddetto Decreto Agricoltura, che prevede un rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali nell’ambito dei mercati all’ingrosso, in quanto acuisce criticità e problematiche già delineate con l’entrata in vigore del Decreto legge 198 del 2021 di contrasto alle pratiche sleali. Quali sono le vostre indicazioni?

“Condividiamo la natura della legge nel nuovo Decreto Agricoltura ma è da rivedere la normativa per gli operatori nei confronti degli attori a valle della filiera. Abbiamo chiesto di strutturare il decreto in modo che non sia una complicazione o una penalizzazione per le aziende, anche attraverso la collaborazione con la produzione. Auspichiamo dunque emendamenti che adeguino questo decreto all’operatività dei mercati”.

  • Come Fedagro Confcommercio, in che iniziative siete impegnati?

“Abbiamo archiviato da poco la prima giornata nazionale del grossista, da noi fortemente voluta per ragionare sul futuro dei mercati all’ingrosso e dei suoi imprenditori attraverso un cambiamento culturale profondo che dia giusto valore ad un comparto fondamentale per il sistema ortofrutticolo nazionale come quello dell’ingrosso ortofrutticolo. In quell’occasione abbiamo presentato la ricerca “il Grossista, l’identikit di una professione” , curata dall’Agenzia Omnibus, a cui va il mio ringraziamento, che fa un’accurata fotografia del settore, evidenziandone tratti salienti e prospettive. Dal rapporto è emersa una componente giovanile che non mi aspettavo e poi una grande positività sulle prospettive future del nostro settore, che hanno bisogno naturalmente di essere accompagnate dai necessari cambiamenti in termini di tipologia di servizio e modalità di fruizione, e quindi ribadisco la necessità di adeguare l’orario dei mercati alle nuove esigenze di operatori e consumatori”.

Cristina Latessa

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