VENETO, ORTAGGI: TRAPIANTI IN RITARDO. PREOCCUPA IL CARO GASOLIO

Sono in ritardo i trapianti di ortaggi nel Veneto. Le prime stime parlano di un calo del 20% rispetto alla norma stagionale. Le cause sono attribuite al clima (il gelo di fine gennaio e inizio febbraio) e, soprattutto, al caro gasolio. Gli orticoltori non sembrano avere fretta a mettere a dimora le piantine: ritengono che sia preferibile aspettare giorni più tiepidi, anziché riscaldare serre.

I costi del gasolio rischiano di far saltare i già risicati margini di guadagno. I prezzi, infatti, al di là di una parentesi legata al forte gelo, non lasciano intravvedere risvegli sensibili. Si è reduci da stagioni di magra che fanno essere prudenti. Fatto sta che in questo momento nessuno sembra voler tentare con le primizie. Si teme di "bruciarsi". Meglio quindi aspettare per vedere anche come si muove il mercato.

Mette bene in evidenza la situazione Franco Favaron, cooperativa Bronte di Mira, in provincia di Venezia, specializzata in piante da orto: “E’ ancora presto per dare numeri sui trapianti, ma in questo momento tutto fa pensare che ci sia un ritardo sensibile nella operazione di trapianto. I motivi sono evidenti: il mercato degli ortaggi resta pesante, prezzi insoddisfacenti, consumi che non si riprendono. Si esce, in sostanza, da un mancato guadagno e il caro gasolio fa ritenere assolutamente non conveniente il riscaldamento delle serre”.

Secondo Favaron si potrebbe avere quest’anno un calo nei trapianti che si avvicina al 20 per cento.m Il dato è sostanzialmente confermato da OPO Veneto, che è un importante punto di riferimento per la fornitura di piantine.

Federico Nadaletto (nella foto): “Si aspetta per capire come va il mercato e si aspetta il caldo”. (fonte: ortoveneto.it)

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