ASSEMBLEA FRUITIMPRESE. SALVI: “IL GOVERNO NON PUÒ TRASCURARCI COSÌ”. OLIVERO ASSICURA INTERVENTI. MA SERVONO FATTI

All’assemblea di Fruitimprese il presidente Marco Salvi (nella foto a fianco) ha rivolto diverse critiche all’azione del Governo e avanzato richieste precise. “Si è appena chiuso Vinitaly – ha sottolineato Salvi – e tutti abbiamo visto l’attenzione che le massime istituzioni del Paese hanno dato al settore vino. Tenendo conto che tra ortofrutta fresca e trasformata siamo il primo comparto dell’export agroalimentare col 21,5% dei 36 miliardi totali, pensiamo di meritare più attenzione anche per il peso occupazionale che il settore riveste nel Paese”. Salvi ha chiesto anche al ministro di essere presente a Fruitlogistica a Berlino dove gli italiani sono i primi espositori. Poi ha chiesto alle istituzioni di accompagnare  le imprese dell’ortofrutta “nei momenti di apertura di nuove relazioni internazionali e di sostegno al sistema Paese nelle vetrine internazionali”. C’è ancora un grande spazio di crescita per l’export di ortofrutta: “Siamo un sistema vincente capace di cogliere le sfide della globalizzazione” ha detto Salvi chiedendo con forza di essere presenti come imprese esportatrici nella cabina di regia per l’export. “Ribadiamo anche la necessità non più rinviabile di un’unica regia della gestione comunitaria degli accordi bilaterali per l’export nei Paesi terzi”.

Poi biologico e sostenibilità. L’Italia è leader nelle produzioni sostenibili a livello mondiale: “La produzione integrata è nata qui da noi  oltre 30 anni fa e il monitoraggio sui residui di fitofarmaci nell’ortofrutta non lascia dubbi col 60% di campioni che non presenta alcun residuo”. Ma le normative comunitarie in materia non sono omogenee e si creano situazioni distorsive della concorrenza fra le imprese dei diversi Stati membri dell’UE. “Un passo avanti è stato fatto con la costituzione presso il CSO di un tavolo fitosanitario tra Fruitimprese, Aci e Assomela che dialoga con i ministeri competenti”. “Attendiamo con fiducia un formale riconoscimento pubblico da parte del ministero di questo Tavolo attraverso una delega operativa che ci consenta di sviluppare tutta l’attività necessaria con tempi e risultati in linea con le esigenze della filiera”.

Infine: prezzi, costi e responsabilità sociale ed etica. Occorre un confronto serio sui costi di produzione e sulla dinamica di formazione dei prezzi dal campo alla tavola. La filiera ortofrutticola – ha detto Salvi – “sconta ormai da troppi anni una pressione sui prezzi e una lievitazione dei costi di produzione che la mettono fuori mercato sia nei confronti di altri paesi Ue sia dei paesi emergenti. E’ qui che si creano spazi per l’illegalità e fenomeni come il caporalato e il lavoro nero. Siamo convinti che l’istituzione della Rete del lavoro agricolo di qualità costituita nel 2014 possa essere l’inizio di un nuovo percorso quindi chiediamo al Governo che anche per le imprese di confezionamento e commercializzazione possa essere possibile iscriversi” . Però questa Rete, con meno dell’1 per mille delle imprese agricole iscritte, al momento è un esperimento fallito causa criteri e obblighi spesso assurdi che sono stati previsti: “Solo da un rapporto virtuoso tra pubblico e imprese può nascere uno strumento realmente utilizzabile”. Alla GDO Salvi ha chiesto maggiore collaborazione: “Non aspettiamo che esplodano le crisi delle pesche o dei pomodorini  per fare progetti  insieme”. Infine un appello: “La ripresa dipende da noi, però dobbiamo imparare a fare sistema con i fatti e non con le parole”.

olivero andrea 300Il viceministro delle Politiche agricole Andrea Olivero (nella foto a fianco) ha in parte risposto ad alcuni dei temi sollevati da Salvi. Ha promesso impegno per alleggerire il peso burocratico sul settore (“come si sta facendo per il vino”) parlando di “sostenibilità burocratica”. Poi ha promesso l’impegno del Governo per il rilancio dei consumi attraverso campagne annuali anche d’intesa col ministero della Salute. “Al Vinitaly con gli altri ministri dell’agricoltura europei abbiamo parlato anche di ortofrutta – ha detto Olivero – e abbiamo concordato che le attuali misure di sostegno al settore nelle crisi sono lente e poco efficaci e bisogna intervenire agevolando i ritiri ed estendendo lo strumento assicurativo e rafforzando in questo campo l’azione delle Op anche nelle azioni di promozione”.

Internazionalizzazione: Olivero ha dato ragione a Salvi. “Avete ragione a chiedere di stare nella cabina di regia”. Poi sulla responsabilità etica e la Rete del lavoro di qualità: Olivero ha concordato che questo strumento non funziona per le troppe rigidità burocratiche , per le troppe clausole. Ha promesso l’intervento del Governo  per migliorare la situazione (“dobbiamo far capire alle imprese quali sono i vantaggi effettivi di iscriversi alla Rete”) annunciando che la legge sul caporalato dovrebbe andare in porto entro l’anno.  Su tutti questi impegni (promozione consumi, internazionalizzazione, barriere fitosanitarie, sostegno alle OP) ovviamente vale quello che dice Salvi sulla ripresa: attendiamo fatti e non solo parole.

Lorenzo Frassoldati

direttore del Corriere Ortofrutticolo

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