SICCITÀ, 11 REGIONI VOGLIONO LO STATO DI CALAMITÀ, MARTINA: “INTERVENTI RAPIDI”

Sono undici le regioni che sono pronte a richiedere lo stato di calamità per siccità: Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e Provincia autonoma di Trento. Il caldo torrido e l’assenza di piogge ha colpito in modo particolare queste regioni alle quali il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina è pronto a tendere la mano. “Siamo pronti a rispondere con tempestività, assicurando l’attivazione degli strumenti del Fondo di solidarietà nazionale”, ha affermato Martina in audizione in commissione Ambiente alla Camera.

“Grazie ad un accordo in via di perfezionamento con la Commissione Ue – ha aggiunto il ministro – abbiamo stabilito un aumento degli anticipi dei fondi europei della Pac e dello sviluppo rurale di circa 700 milioni di euro per infrastrutture irrigue, portandoli a 2,3 miliardi”.

“È necessario – ha aggiunto – mettere in campo un mix di interventi per fronteggiare la scarsità d’acqua, che si ripercuote con grande impatto su diverse attività”.

1392211238472_Maurizio_Martina_lapresse.JPGMartina (nella foto a fianco), come sottolinea anche IlSole24Ore, ha aggiunto che “l’attivazione degli strumenti del Fondo di solidarietà nazionale attiva la sospensione dei mutui e il pagamento dei contributi assistenziali e previdenziali a carico delle imprese agricole danneggiate”. E con il decreto Mezzogiorno approvato l’altro ieri, ha ricordato Martina, “abbiamo esteso l’operatività del Fondo di solidarietà anche alle aziende colpite che avrebbero potuto sottoscrivere assicurazioni ma non l’hanno fatto, proprio tenendo conto dell’eccezionalità del fenomeno siccitoso”.
“Siamo davanti – ha detto ancora il ministro – a una delle situazioni più severe degli ultimi 10 anni. Le precipitazioni sono state inferiori alla media del 6% circa. Nei primi mesi del 2017 le temperature sopra la media (+3,2 gradi) associate ad una forte riduzione delle precipitazioni (-53% rispetto alla media dei precedenti mesi di giugno) hanno prodotto gravi danni alle colture: circa il 40-50% delle produzioni di cereali e una consistente riduzione della produzione di latte. Vanno impostate politiche di forte concretezza sul tema del cambiamento climatico”.

“Questi primi 700 milioni di euro di anticipi Pac che vanno alle imprese, insieme ai 700 milioni per infrastrutture irrigue – ha proseguito Martina – devono rappresentare un punto di partenza per una programmazione pluriennale che deve essere inserita stabilmente nella programmazione infrastrutturale del Paese. L’agricoltura è pronta a fare la sua parte, anche migliorando la propria capacità di gestione della risorsa e aumentando la sostenibilità”.

Il ministro dell’Agricoltura ha precisato che il bando di selezione delle proposte progettuali nell’ambito del Programma nazionale di sviluppo rurale 2015-2020 “scadrà il 31 agosto 2017W e ha annunciato che i primi di settembre “sarà nominata la Commissione per la valutazione dei progetti, che saranno quotati sulla base di criteri oggettivi”.

“Approvata la graduatoria ed emanati i provvedimenti di concessione – ha aggiunto – i beneficiari potranno ottenere l’anticipo del finanziamento, fino al 30% dell’importo del sostegno; l’avvio dei cantieri è previsto dall’inizio del 2018”.

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