LA SPAGNOLA ASAJA ACCUSA: “AGLIO CONGELATO IMPORTATO DALLA CINA E VENDUTO COME FRESCO IN EUROPA”

Aglio congelato importato dalla Cina e venduto come fresco in UE. La delegazione del settore nazionale dell’aglio di Asaja, in Spagna, ha portato a Bruxelles l’accusa.

La delegazione, presieduta da Miguel del Pino di Córdoba, insieme alla Tavola nazionale dell’aglio, di cui Del Pino è vicepresidente, si è rivolta alla Direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea, che ha aperto un’indagine sull’ingresso “fraudolento” di aglio cinese in Ue sull’importazione di aglio egiziano senza dazi. Ne dà notizia Il Salvagente.

Le richieste a Bruxelles

I coltivatori di aglio spagnoli hanno portato a Bruxelles anche altre richieste che condividono con i coltivatori di aglio in Francia, Italia e Portogallo, come la necessità di convincere i grandi supermercati a pagare ai produttori un prezzo più alto per l’aglio, e la richiesta di applicare una moratoria sul divieto di utilizzo di alcuni pesticidi che il settore utilizzava, fino a quando altri prodotti alternativi non raggiungeranno il mercato.

“La tremenda frode fiscale”

Come riporta il portale spagnolo “La informacion”, Del Pino ha avvertito che “sta entrando aglio fresco dalla Cina, ma come se fosse congelato”, il che costituisce una “tremenda frode fiscale”, poiché l’importazione di aglio fresco cinese è soggetta a un quota, che in caso di superamento comporta l’applicazione di una tariffa deterrente di 1,2 euro al chilo, mentre l’aglio surgelato cinese non ha quota né dazio.

Come viene trasportato l’aglio dalla Cina

Per questo quello che sta accadendo, come indicato da Del Pino, è che l’aglio fresco, che viene trasportato in contenitori freddi a una temperatura compresa tra -2 e meno -4 gradi centigradi, arriva in Europa con la classificazione di aglio surgelato, quanto quest’ultimo, secondo la normativa vigente, dovrebbe essere trasportato a -20 gradi. In altre parole, entrano in Europa come aglio apparentemente congelato, che non paga dazi, ma poi “lo vende per quello che è, aglio fresco”, commettendo così “frodi fiscali” di grandi proporzioni.

L’aglio egiziano senza dazio

Inoltre, secondo Del Pino, ” L’aglio egiziano sta entrando “nell’Ue” senza pagare alcun dazio, creando una concorrenza agguerrita con quello spagnolo, con una produzione già maggiore di quella spagnola, ma a un prezzo di vendita molto inferiore, poiché “i suoi costi di produzione, anche includendo il costo del trasporto in Europa, sono infinitamente inferiori ai nostri”.

Le inchieste aperte

Per questo, i coltivatori di aglio europei chiedono che gli eurodeputati e la Commissione europea rivedano l’accordo corrispondente all’Egitto, che gli permette di esportare verso l’Europa senza pagare dazi. Per questo gli eurodeputati porteranno la questione alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, mentre la Commissione europea ha già aperto un’inchiesta sulla vicenda.

(fonte: Il Salvagente)

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